Friedkin e Raggi incontro segreto.
Sembra la trama di un film di James Bond, o senza scomodare l’agente segreto più famoso del mondo, anche solo di un thriller qualunque. Perché quello che è andato in scena martedì scorso ha tutto per essere rappresentato in questo modo. Parliamo dell’incontro tra i nuovi proprietari della Roma e la sindaca della Capitale. Innanzitutto per la location. Non il Campidoglio, e nemmeno gli uffici della Roma, quelli di Viale Tolstoj o quelli di Trigoria poco importa.
L’incontro si è tenuto, ovviamente in gran segreto, presso la sede dell’Ambasciata desti Stati Uniti d’America in via Veneto. E a favorire l’incontro, e la riservatezza che lo ha caratterizzato, sarebbe stato proprio l’ambasciatore americano in Italia. Un incontro formale, ma senza i crismi dell’ufficialità, durato meno di un’ora sembra, in cui non si sarebbe affrontato alcun tema in particolare. La prima cittadina attendeva da tempo di vedersi con la famiglia Friedkin, e avrebbe voluto cavalcare mediaticamente la cosa con ben altra enfasi. Ma i texani ormai ci hanno abituato alla loro ritrosia per i riflettori, e la sindaca se ne è dovuta fare una ragione. Anche perché nella gestione del dossier Tor di Valle, inutile negarlo il vero tema sul tavolo, la nuova proprietà giallorossa ha deciso di non voler regalare nulla all’amministrazione capitolina, nemmeno un flash di una foto. Prima gli atti concreti, poi le strette di mano davanti alla stampa. Nel corso dell’incontro comunque Virginia Raggi e il suo staff avrebbero rassicurato i vertici del club circa la volontà di collaborazione.
Reciproca e proficua. La Raggi si aspetta di poter annunciare il via libera allo stadio entro Natale e quindi di potersi giocare questa carta in campagna elettorale, magari proprio con l’appoggio, anche se indiretto, del club. Il tempo stringe però, se è vero, come ci risulta, che ancora non sarebbero tornate in Giunta le due sub convenzioni firmate lo scorso agosto, e che aspettano solo la controfirma di Regione e Città Metropolitana. In particolare quest’ultimo Ente, con cui è in ballo l’unione della Via del Mare con la Via Ostiense, sta facendo registrare un ritardo quantomeno curioso, visto che a presiederlo è proprio la sindaca di Roma. La Raggi che rallenta le ambizioni della Raggi è una cosa che sta facendo sorridere i texani da poco sbarcati nella Capitale, ma che sembrano aver ben compreso come muoversi nelle paludi della burocrazia italiana. L’incontro sarebbe terminato con la promessa un bis a strettissimo giro, e con qualcosa di concreto di cui discutere, a cominciare proprio dallo stadio della Roma.