Vacanze e prezzi: invenduto il 40% dei biglietti in Serie A

In parte le vacanze, ma senza sottovalutare il costo dei biglietti. La voglia di tornare allo stadio in Italia c’è stata, ma non abbastanza da riempire – fin dove consentito – gli impianti della Serie A.

Come riportato da La Repubblica, nel giorno del ritorno dei tifosi più di 60 mila biglietti sono rimasti invenduti, quasi il 40% di quelli acquistabili. Era la prima volta, dall’inizio della pandemia, che gli stadi tornavano ad aprire le porte, seppure con capienza ridotta della metà.

Tuttavia, nessuno è stato preso d’assalto: nemmeno un sold out. Circa 8 mila posti vuoti a San Siro, più di 5 mila sia all’Olimpico che al Maradona, a Torino per Toro-Atalanta sono stati quasi 10 mila i seggiolini che nessuno ha occupato.

In totale, sono stati 113.665 contro i possibili 178.550 i ticket staccati per le sfide, con Olimpico e Dacia Roma tra gli stadi più pieni in proporzione. Difficile sia solo colpa dell’avvio del campionato a una settimana da Ferragosto.

Un altro tema, infatti, è quello del prezzo dei tagliandi per poter assistere alle partite. Senza l’apertura di campagne abbonamenti, uno spettatore abituale sarà costretto in prospettiva a spendere molto di più per assistere a tutte le sfide della propria squadra del cuore.

Soprattutto se i costi decollano. Per la gara inaugurale del campionato – ad esempio –, l’Udinese ha messo in vendita le curve a 60 euro (48 euro per gli abbonati alla stagione 2019/20), i distinti a 110 (80), la tribuna laterale a 105 euro (84), la tribuna centrale a 140 (112). Il settore ospiti costava 60 euro senza riduzioni.

Allo stesso modo, l’Hellas Verona per la sfida in programma il prossimo venerdì contro i Campioni d’Italia dell’Inter ha messo il settore ospiti a 40 euro. Prezzi difficilmente sostenibili per chiunque, soprattutto per chi vuole seguire anche la propria squadra in trasferta.

Infine, potrebbe pesare anche la diffidenza verso gli eventi di “massa”, nonostante i distanziamenti e la disposizione a scacchiera, poco rispettata sugli spalti. Le code ai controlli hanno dimostrato poi che il problema, semmai, è fuori dagli impianti.

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