Qualcuno ci restituisca gli ultimi due anni di Zaniolo.
C’è stato un momento in cui Zaniolo, anni venti, sembrava destinato a cambiare le sorti della Roma e della sua carriera. Aveva tutto: età, voglia, entusiasmo, doti. Era un predestinato. Non aveva fatto i conti col fato, la sfortuna, il destino, la sorte. Con chi prendersela, da cosa è dipeso?
Dal gennaio del 2020,scrive calciomercato.it, prim’ancora dell’avvento del Covid, Zaniolo sta vivendo un incubo dal quale credeva di essere evaso, invece s’è reso conto che in campo tutto può succedere. Con la Juventus s’è fermato di nuovo, la stessa squadra contro la quale ha vissuto la prima notte da incubo dopo uno slalom speciale che avrebbe meritato ben altra sorte.
Questo infortunio non è grave come gli ultimi, solo nelle prossime ore si avranno notizie certe ma sono già escluse lesioni ai legamenti e questa è un ottimo indizio. Perché Zaniolo ha già conosciuto l’inferno del dolore, s’è rialzato due volte dopo essere caduto mentre tentava di restare in piedi. Due volte il legamento crociato ha fatto ‘crac’ ed è successo a distanza di pochi mesi, gennaio e settembre, era il 2020, prima e dopo il primo lockdown, nel bel mezzo della pandemia.
Zaniolo ha saltato 14 partite la prima volta, poi ha dovuto rinunciare all’ultima stagione, da spettatore ha vissuto le 53 partite della Roma e, sempre dalla tv, ha dovuto tifare per i suoi compagni di Nazionale. Poteva diventare Campione d’Europa, magari da protagonista, invece s’è sentito italiano da tifoso provando una gioia neppure paragonabile a quella del calciatore.
Quasi 500 giorni fermo è una sensazione che Zaniolo non augurerebbe a nessuno, il nuovo stop è l’ennesimo di una lista nella quale il centrocampista di Mourinho sperava di inserirci altro. Gol, assist, magie. Era (è) il nuovo che avanza, resta giovane e un talento in erba, ma qualcuno dovrebbe restituire al ragazzo pieno di sogni gli ultimi due anni. Li merita Zaniolo e li meritiamo anche noi che ci siamo persi un’alba bellissima.