Capello: “José ricorda me nel ’99, vincerà se lo accontentano sul mercato”.
Fabio Capello, apprezzato opinionista di Sky, guarda con interesse l’evoluzione della Roma di Mourinho. Che sotto alcuni aspetti è simile alla sua, la prima, quella del 1999-2000: per una rosa buona ma non eccezionale e per la ricostruzione affidata a un big, 22 anni fa Sensi chiamò lui, oggi i Friedkin si sono affidati a Mourinho. L’ex allenatore friulano ha parlato a Stefano Carina sulle colonne de ‘Il Messaggero’:
Dopo 9 giornate, riesce a intravedere la mano dello Special One? Altroché se la vedo. È una squadra che ha un’idea di gioco, una sua personalità e un modo ben delineato di stare in campo. Anche quando è sotto, osa. A me piace.
Magari le ricorda la sua prima Roma, quella antecedente allo scudetto, che palesava una differenza tra il prestigio dell’allenatore e il reale valore della rosa. Sì, ci sono delle analogie. José è venuto per costruire, come accadde a me quando venni ingaggiato da Franco Sensi. Anche io, quando arrivai, impiegai un po’ di tempo per capire cosa servisse alla squadra. Ne parlai con il presidente e l’anno dopo venni accontentato. Mi auguro sia così anche per José.
Non trova somiglianze tra lei che nel 99 in un Roma-Udinese si girò verso la panchina urlando ‘E ora chi faccio entrare?’ con quanto sta accadendo tra Mourinho e parte della rosa, spedita in tribuna dopo il ko contro il Bodo/Glimt? No, mi dispiace ma non rispondo. Sono cose di spogliatoio. Soltanto io all’epoca sapevo perché dissi quelle parole come adesso José, se si comporta in questo modo, avrà le sue ragioni. Ma certe dinamiche, se non le conosci, è meglio non entrarci.
Ha capito il reale valore della Roma? È un gruppo competitivo. L’obiettivo è tornare in Champions. Non sarà facile.