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Interviste - 31/01/2022

Boniek: “I Friedkin hanno messo molti soldi, ma serve qualcosa di concreto”

Zibi Boniek, ex giocatore di Roma Juventus e attuale vicepresidente della UEFA, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport parlando anche del progetto dei Friedkin. Queste le sue dichiarazioni:

Zibi, il livello tecnico e organizzativo della serie A si è notevolmente abbassato. Come si può rilanciare?  
“Servono progetti seri, stadi di proprietà. Chi ha lo stadio di proprietà ha i ricavi, chi l’ha in affitto i costi. La rinuncia alle Olimpiadi a Roma è stato un autogol pazzesco anche in termini di immagine. La Figc ora chiede gli Europei 2028 o 2032, un’altra grande opportunità da sfruttare. Sappia fin da ora che avrà il mio voto. Nel mondo delle competizioni sportive la presenza dell’Italia dà lustro anche agli avversari, non soltanto all’evento. Se poi mi chiedi dell’aspetto tecnico, rispondo che ci sono cose che non capisco. Una in particolare”.

Quale?  
“Negli otto anni da presidente della federcalcio polacca ho seguito di tutto, dai tornei per quindicenni in su, fino al calcio di vertice, non mi sono fatto mancare nulla. Bene, posso garantirti che nelle selezioni italiane c’erano e ci sono dei ragazzi di talento. Purtroppo hanno un limite, stanno troppo bene a casa, non affrontano l’esperienza all’estero che li farebbe maturare, crescere più in fretta. Finiscono spesso in serie B o in C perché in A non danno loro lo spazio e la fiducia necessari. Prendi i francesi, hanno più coraggio, sono più determinati, escono”. 

Il progetto della Roma dei Friedkin come lo giudichi?  
“Potrei rispondere se solo avessi avuto la possibilità di parlarne con loro o se si fossero manifestati pubblicamente. Non li ho mai sentiti. Qual è il progetto? Al momento procedono in silenzio. C’è Mou, che è un grande personaggio, i Friedkin hanno messo molti soldi, ma serve qualcosa di concreto. La Roma non può accontentarsi di galleggiare tra il quinto e l’ottavo e Mou non è venuto qui per vivacchiare. La Roma la penso vincente”.  

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