L’incomprensibile chiarezza di Tiago Pinto
È meglio una brutta verità o una bella bugia? Questo è un interrogativo che a Roma non ha risposta, oppure sì: nessuna delle due. Nella sua ormai classica conferenza stampa di fine mercato, Tiago Pinto ha voluto essere chiaro: nessuno può garantire che Zaniolo rimanga alla Roma il prossimo anno.
Se pure non la si vuole buttare su morte e tasse, il portoghese ha svelato, per così dire, una verità davvero basica. Nel calcio di oggi, fatto di società super ricche e di altre società con bilanci da sistemare, a volte in maniera anche un po’ creativa, parlare di certezze nel futuro sarebbe improprio. Un concetto anche abbastanza banale, che da queste parti proprio non viene digerito: la bomba del caso Zaniolo è esplosa un quarto di secondo dopo che le labbra del GM si sono chiuse a fine frase, perché fare associazioni con l’eterno interesse della Juventus (e non solo) e un rinnovo di contratto di cui si parla già da qualche settimana è veramente semplice.
E se non si vuole parlare di sostanza, ma ci si vuole concentrare sulla forma, anche qui sembra non andare bene nulla. Per fare un esempio, Monchi, oltre che di un lavoro non positivo, in passato è stato accusato anche di non essere stato trasparente con l’ambiente e i tifosi. Prima di vendere Alisson al Liverpool, l’ex DS aveva dichiarato che sarebbe andato a giocare lui in porta se il brasiliano fosse stato ceduto, come a indicare una sua partenza come un’eventualità improbabile: sappiamo poi tutti quello che è accaduto.
Il punto è che quello che si dice conta veramente il giusto: il bisogno di parole, di dichiarazioni da analizzare lettera per lettera, sospiro per sospiro, pausa per pausa, fa passare in secondo piano la realtà delle cose. Nicolò Zaniolo è un calciatore della Roma e in estate non sarà confermato oppure ceduto per ciò che Tiago Pinto ha detto sulla cattedra del centro sportivo di Trigoria, ma per cercare di soddisfare le necessità tecniche ed economiche della Roma. Altra cosa molto semplice, ma che evidentemente si preferisce ignorare. E chissà perché…