Mourinho contro la squadra dopo l’Inter: “Chi non ha palle vada a giocare in Serie C”
Alle ore 23 a San Siro la tensione nello spogliatoio della Roma era altissima. L’origine sta nella sconfitta contro l’Inter, l’ennesima partita sbagliata dai giallorossi, che ha alimentato i malumori. Erano tutti presenti: calciatori, tecnici, fisioterapisti, magazzinieri. E poi c’era anche Mourinho, arrabbiato come mai.
La furia di José Mourinho si è abbattuta come una mannaia nei confronti dello spogliatoio della Roma. Nessuno si è salvato davanti all’ira dell’allenatore portoghese al termine del ko contro l’Inter in Coppa Italia.
La personalità. Chi assiste a spettacoli indecenti come i primi 10 minuti di Inter-Roma (ovviamente non parliamo di tifosi nerazzurri) non può non pensare che questa squadra manchi totalmente di personalità. Un concetto chiave nella vita, figuriamoci nello sport a certi livelli. Josè Mourinho di personalità ne ha anche troppa. E con la vera personalità ha avuto a che fare in tutte le sue avventure gloriose: dal Porto di Carvalho al Chelsea di Terry e Lampard passando per l’Inter di Maicon e Ibra. La sua Roma di personalità (insistiamo con questo termine) ne ha praticamente zero. La certificazione arriva assistendo a quei 10 minuti. Che nello spogliatoio della Roma sono diventati l’emblema del fallimento stagionale fin qui.
Ad urlarlo ci ha pensato Mourinho come riporta oggi il Corriere dello Sport: “Voglio sapere perché, giocando faccia a faccia con l’Inter, nei primi dieci minuti vi siete cagati sotto! E lo avete fatto anche contro il Milan, nessuno escluso”. Parole severe, con l’obiettivo di stimolare la squadra. Tentativi fin qui vani. Al centro del mirino la scarsa personalità di un gruppo che non vince praticamente mai contro le big: ” Se siamo piccoli gli arbitri ci trattano da piccoli! . L’Inter è una super squadra, voi l’avevate di fronte e invece di trovare le giuste motivazioni vi siete cagati sotto! Il difetto più grande di un uomo è la mancanza di palle, di personalità. Avete paura di partite del genere? E allora andate a giocare in serie Cdove non troverete mai squadre con i campioni. Siete gente senza palle. La cosa peggiore per un uomo!”. Uno sfogo che apre spaccature anche per il futuro. Mourinho, infatti, vuole una squadra di personalità ancora più che forte tecnicamente. E’ il leit motiv cantato a Tiago Pinto e i Friedkin per questo e futuri mercati. Leadership, carattere, personalità appunto. Quella che poteva avere un Xhaka, quella che aveva Dzeko passato all’Inter, quella che da tempo a Trigoria non si respira più come si respirava all’epoca di Totti, De Rossi, Nainggolan. O anche in squadre meno forti in passato con Giannini, Voeller o Cervone. Personalità. Perché come diceva Charles Schwab “La personalità è per l’uomo ciò che il profumo è per il fiore”. E qui c’è solo odore di figuracce.