Pellegrini, odi et amo: la Roma vola con il suo capitano
“Er morto puzzerà tutta la settimana” scriveva Pasolini nel 1957, il famoso scrittore non era un tifoso della Roma, neanche della Lazio, ma aveva capito come si vive il derby della capitale e quanto vale nell’arco della stagione. Anche Lorenzo Pellegrini conosce l’importanza della stracittadina, all’andata non aveva potuto giocare per una squalifica, molto discussa, ieri ha deciso di mettere la sua firma. Il suo primo gol in un derby era stato bellissimo, di tacco sotto la Nord nel 2018, il 7 giallorosso ha deciso di regalare un’altra perla sotto gli occhi dei “cugini”. Punizione perfetta, terza in campionato e primato condiviso con Biraghi, e partita messa in cassaforte già nel primo tempo. Primo gol alla Lazio con la fascia da capitano al braccio, che da oggi sembra pesare un po’ di meno. Il centrocampista divide la tifoseria da inizio anno nonostante un inizio di stagione da top player. Dopo il rinnovo un infortunio ha frenato le sue prestazioni, adesso è il momento di convincere i tifosi più scettici. L’esultanza con il gesto delle orecchie non è stata casuale. Da inizio anno Mourinho lo ha messo al centro del progetto: “Può fare tutto, se ne avessi 3 giocherebbero tutti e 3“.
La stagione di Pellegrini era iniziata a gonfie vele. Miglior marcatore della Roma, anche meglio di Abraham a inizio anno, e prestazioni da top player. Rinnovo di contratto fino al 2026, poi l’infortunio che lo ha tenuto ai box fino al 2022 e ha rallentato il suo percorso di crescita. Ieri sotto gli occhi di Totti, ha conquistato lo stadio Olimpico nella partita più importante. Con il gol su punizione è arrivato a 8 reti in campionato, superando il suo record personale. In stagione sono stati 11 i gol, anche tre in Conference League. Il trofeo europeo potrebbe farlo entrare definitivamente nella storia, neanche i più grandi capitani della storia recente sono riusciti ad alzare una coppa fuori dall’Italia.