Mourinho ha scelto: rotazioni al minimo per una squadra solida
«La Roma che mi piace è la Roma solida». Mourinho ha dipinto questo ritratto, dopo la partita contro la Samp, decimo risultato utile consecutivo in campionato (6 vittorie e 4 pareggi). I giallorossi hanno subito un solo gol nelle ultime 5 giornate, contro l’Udinese. Non tutto è perfetto, ma la squadra è in costante crescita, scrive il Corriere della Sera.
Quali sono state le mosse dello Special One per dare alla Roma la «solidità» che cercava? Di certo la fiducia nella difesa a tre, che all’inizio non faceva parte del suo programma. «Tanti calciatori così si sentono più sicuri» ha detto il portoghese, facendo l’esempio di Karsdorp e Zalewski che così possono valorizzare le loro doti in fase offensiva, sicuramente maggiori di quelle in fase difensiva.
Un’altra decisione importante è stata quella di tagliare le rotazioni. Fin dall’inizio della stagione Mou ha usato poco turnover e cambi dalla panchina, ma adesso gioca con in pratica 13 titolari.
Questi i minutaggi delle ultime 10 di campionato: Rui Patricio 900; Abraham 860; Smalling 810; Karsdorp 765; Mancini 747; Cristante 741; Mkhitaryan 690; Pellegrini 621; Sergio Oliveira 563; Zaniolo 465; Ibanez 456; Kumbulla 452; Zalewski 407; Veretout 301; Maitland-Niles 299; Vina 294; Felix 276; El Shaarawy 100; Shomurodov 95; Volpato 28; Bove 26; Carles Peres 12; Keramitsis 1. In pratica Abraham è il mono-attaccante. Veretout ha giocato titolare solo 2 volte su 10; Mancini e Smalling sono intoccabili; Maitand-Niles non ha toccato campo nelle ultime 5; Zalewski ha panchinato Vina.
Zaniolo è sempre stato usato da titolare, entrando dalla panchina solo a La Spezia, però ne ha saltate 4 su 10. È il punto interrogativo. Giovedì con il Bodo ritroverà una maglia? Molto difficile. Lo spazio contro la Salernitana ci sarà, ma non è la stessa cosa che giocare un derby o una Coppa europea. Nella cura ai dettagli c’è anche l’ammonizione cercata e trovata da Pellegrini a fine gara contro la Samp. Era diffidato e dopo la Salernitana ci sono Napoli e Inter. Non il massimo della sportività ma una scelta «solida».
Nel Real di Mourinho c’è il precedente di Sergio Ramos, che si era fatto espellere per saltare l’ultima gara del girone, con i madridisti già qualificati, e tornare «pulito» per gli ottavi di finale. Però lo aveva confessato a fine gara, finendo nel mirino della Uefa che poi lo squalificò non per una ma per due giornate.