Ribaltone Roma
La Roma non gioca un bel calcio, ma fa l’unica cosa che conta: vincere una partita tutt’altro che semplice e restare incollata al quinto posto rispondendo alle dirette concorrenti. Bastano due minuti, quelli giusti dopo ottanta di fatica, sofferenza e scarsa precisione: una perla di Carles Perez riapre una gara che sembrava finita e Smalling mette la ciliegina sulla torta,scrive Il Tempo, T. Carmellini.
L’uno-due fa esplodere i sessantamila tifosi giallorossi che incredibilmente hanno risposto in questa maniera per una partita non certo di cartello: forse la marcia in più della Roma potrebbe essere questa. L’Olimpico pieno fa una certa impressione e fa tornare alla mente ricordi andati: incredibile come questa cosa stia accadendo quest’anno, in una stagione così. Misteri della fede calcistica. Perchè dall’altra parte c’era la Salernitana di fatto già retrocessa. Eppure la Roma ha sofferto eccome, perché la squadra si porta sulle spalle le fatiche dell’Europa nonostante i cambi imposti dal tecnico portoghese.
E se incassi un gol come quello di Radovanovic, le cose si possono anche mettere male. Tantopiù se a dirigere la gara c’è un arbitro scarso come Volpi che fischia tutto al contrario: nega due rigori netti (uno per parte) e sbaglia tutte le decisioni che prende. Male, molto pale: peggiore in campo a paletti. E brutte anche le scene viste in panchina in un finale di gara infiammato che hanno costretto Mourino a scusarsi per tutti a fine gara. Qualcuno ha detto agli ospiti “tanto tornate in B” e la cossa ha fatto scoppiare il parapiglia. Scuse accettate dall’ex ds giallorosso Sabatini che s’è sfogato davanti ai microfoni confermando il suo senso dell’umorismo e di non aver peli sulla lingua: uomo di un’altra categoria.