Luigi Ferrajolo: “Questa finale deve essere un punto di partenza”
Roberto Pruzzo a Radio Radio: “Chi ha più esperienza ha qualche vantaggio in più, quelli del Feyenoord hanno gioventù ed esuberanza. Ci vorrà una Roma attenta, temo molto questa partita. Sarà una gara difficile”.
Maurizio Catalani a Rete Sport: “Mai come oggi uno abituato come Mourinho può pesare anche sulle gambe dei giocatori, e questa può essere la differenza…Io resto convinto che la Roma può vincere la partita dalla panchina. Io il Feyenoord lo conosco, non è una squadra difficile, ma nemmeno facile. E’ una squadra sicuramente inferiore alla Roma, ma è temibile dal punto di vista agonistico e ha meno da perdere. Loro faranno la partita, la Roma no, se non in un secondo momento del match. Questo almeno è quello che prevedo io. La vincerà chi avrà meno nervosismo nelle gambe, e chi saprà sfruttare meglio la panchina…”
Mario Corsi a Centro Suono Sport: “Gli scontri a Tirana? Da quelle parti non so che sta succedendo, si sente un po’ di tutto, non so se le notizie che mandano in giro siano vere. Speriamo bene. Fateci fare sta caz*o di finale, non vi inventate niente… Per quanto riguarda la partita non c’è molto da dire, giocasse chi gli pare, deciderà Mourinho, ma oggi non si parla di tattica… La cosa più importante è che la Roma faccia una stra-partita, stasera non ci possiamo accontentare di aver giocato la finale, io vorrei vedere sti coriandoli una volta nella vita, e la coppa alzata al cielo…Sarebbe ora di farla sta cosa…”
Piero Torri a Tele Radio Stereo: “In tanti aspettano che stasera la Roma cada. Ma i giallorossi sono a Tirana, gli altri stanno sul trespolo… Non credo che il Feyenoord, almeno inizialmente, giochi in modo sfacciato. Ma il probabile recupero di Mkhitaryan può essere fondamentale”.
Roberto Maida a Radio Radio: “Giocherà solo uno tra Zaniolo e Mkhitaryan, mettere dall’inizio due giocatori che non sono al top è un rischio troppo grande, e Mourinho lo sa. L’uomo in più potrebbe essere Pellegrini, è freddo e lucido”.
Augusto Ciardi a Tele Radio Stereo: “Oggi tutti dicono di tifare Roma, ma chissene frega. Noi ci meritiamo di godercela questa serata, caz*o sono 14 anni che non si fa una cosa del genere… Per il resto stop, lasciamo parlare gli altri…”
Focolari a Radio Radio: “La Conference deve essere un punto di partenza, non di arrivo. Se non la vinci ai fini del mercato non cambia molto, ma ai fini della stagione sì, almeno dal punto di vista della squadra. Appuntamento con la storia è esagerato, ma grande risalto sì”.
Guglielmo Timpano a Tele Radio Stereo: “Il Feyenoord ha qualità ma anche punti deboli. Amano il mantenere il possesso e tentare di rubarlo immediatamente dopo averlo perso. Non credo che Mou porgerà il fianco a questo tipo di gioco: la cosa peggiore che ti può capitare è che ti prendano d’infilata”.
Franco Melli a Radio Radio: “Io utilizzerei il tempo che intercorre tra ora e l’inizio della gara per raccomandare civiltà e vigilanza. Quello che è accaduto non promette niente di buono, possiamo nasconderlo ma ne parlano tutti i telegiornali. Sarebbe un peccato che invece di raccontare la festa e l’eventuale vittoria della Roma dovessimo raccontare altro”.
Massimiliano Magni a Rete Sport: “La Roma ha sempre galleggiato, con qualche picco. Ma lo scatto, il passaggio definitivo non c’è mai stato. La Roma è sempre stata a pelo d’acqua, ma non è mai riuscita a venire fuori. Adesso vediamo se con questa proprietà, con questo allenatore, con questa finale si possa assistere a una svolta, a una rinascita per una Roma che possa essere finalmente stabile a livelli alti. Lo sport però è spietato, e servono le vittorie per questi passaggi. E quindi stasera serve vincere. Per fare la storia, ma non la bacheca, non si fa la storia che è passata, ma quella che verrà. Quindi ragazzi, portate a casa questa coppa, vincete questa partita, aprite questa porta che non sarà dorata come una Champions, ma il futuro che c’è dall’altra parte può essere lo stesso….”
Luigi Ferrajolo a Radio Radio: “La Roma ha una grande opportunità, questa finale in qualche modo entrerà nella storia della società. Non deve essere però un punto di arrivo ma un punto di partenza”.