Max Leggeri: “Ora bisogna lavorare per costruire una Roma piu’ forte”

Max Leggeri a Rete Sport: “Oggi siamo in alto, lassù romanticamente abbracciati a chi ha tifato dalla Curva Paradiso. Essere della Roma è la nostra condanna più bella, siamo tornati dopo 31 anni sul tetto d’Europa. Un capolavoro assoluto del divino Josè Mourinho, che da ieri sera non è più solo il nostro allenatore ma un profeta, un pastore di anima, un animale che ti entra dentro. A Tirana la vittoria di una famiglia, di un gruppo solito, compatto che non si è mai spezzato dinanzi alle difficoltà, un’orchestra in perfetta sintonia. Le finali perfette sono quelle che si vincono, non quelle che si giocano. Mourinho sta lasciando un’impronta indelebile nella famiglia romanista. Ora bisogna lavorare affondo per costruire una Roma ancora più forte, ma qualsiasi tifoso giallorosso oggi è fiducioso che ciò accadrà”.

Max Palombella a PlayRoma: “La Conference League deve essere il primo passo per una grande Roma, Rui Patricio è stato decisivo nelle difficoltà. La Roma è arrivata puntuale all’appuntamento con la storia, era arrivato il momento di vincere. Zalewski ha una maturità impressionante, la sua stagione è stata straordinaria”.

Roberto Pruzzo a Radio Radio: “Adesso dove sono gli anti-Mourinho? Immagino la loro faccia…. Quella di ieri è stata una grande vittoria, Mourinho si è dimostrato il condottiero di questa squadra che ha saputo sacrificarsi e difendere il gol di Zaniolo. Il gol di ieri è fondamentale per Zaniolo, si è rilanciato di più ed è un valore aggiunto alla squadra. Questa vittoria fa sì che la proprietà sarà pronta a fare uno sforzo in più.
“Già che si possa pensare a Dybala è positivo perché evidentemente va fatto un salto di qualità. Hai raggiunto un obiettivo importante con una squadra buona, ma se vuoi fare il salto di qualità bisogna prendere 2 o 3 giocatori di qualità. Confido nella conoscenza e nella capacità di poter coinvolgere non solo con i soldi ma anche emotivamente determinati calciatori. Servirebbero un difensore, un centrocampista e un attaccante, tutti e tre di un livello superiore, così la Roma può fare un grande campionato. Il prossimo anno bisognerà lottare per i primi quattro posti e poi bisogna puntare a far bene in Europa. L’Europa League quest’anno non è stata granché e ci sono delle possibilità. Sarebbe un peccato perdere Mkhitaryan, ci sta bene a Roma”. 

Piero Torri a Tele Radio Stereo: “Grande successo che può essere un mattone per la Roma. Mourinho ha ribadito di essere Special One quando dopo la partita ha fatto riferimento alla proprietà onesta. Questa Roma aveva bisogno di un grande capo come lui, godiamocela”.

Mario Corsi a Centro Suono Sport: “Dopo qualche anno, la Roma ha vinto come è giusto che sia. Bisogna dedicare la vittoria a chi diceva che la Roma aveva preso il peggio del peggio… Mourinho ha dimostrato che per vincere ci vogliono i numeri uno. Mou al primo anno ha vinto, secco. Non so se ci rendiamo conto. E’ un segno del destino, non è altro. Eravamo sconsolati dopo quel 6 a 1, poi dopo la squadra ha cominciato a dare il massimo, è cambiata proprio la mentalità della squadra. Ora bisogna seguire Mou passo passo, come abbiamo fatto qua dentro. Mou è il nuovo Falcao, è nella storia della Roma, c’è già entrato anche se dovesse andare via oggi. Lui e Friedkin. Di fronte a quello che è successo ieri, Mou non si può proprio più giudicare. Lui vince e subito rompe i cojoni per avere i giocatori. Meglio di così, vi giuro, non so cosa poteva esserci…”

Gianluca Piacentini a Rete Sport: “Ma quanto è bello svegliarsi la mattina, per chi è riuscito a dormire… E’ stata una serata emozionante, vincere fa tutta la differenza, ed è dirimente nel nostro giudizio. Mi sento di ringraziare Mourinho, la presidenza e la squadra per averci fatto gioire dopo troppo tempo. Mi è piaciuto Pellegrini che a caldo dice: “Sì ma questa deve essere solo la prima di una serie di vittorie”. Non deve essere un punto di arrivo, ma di partenza. Che felicità, era da troppo tempo che non si esultava così…”

Nando Orsi a Radio Radio: “Vittoria meritata contro un Feyenoord che si è dimostrata di non essere scarsa. Ora spero che questo trofeo sia da stimolo alle altre squadre italiane. Vincere in Europa non è mai facile, complimenti alla Roma. I Friedkin hanno capito che il calcio è dei tifosi, hanno colpito il loro cuore. E’ un dato di merito”.

Maurizio Catalani a Rete Sport: “Non ho più voce…le mie corde vocali al gol di Zaniolo hanno ceduto. Io la coppa delle Fiere l’ho vissuta da bambino, e ricordo poco, se non la gioia di mio padre e il mondo che mi sembrava così bello. Sono passati sessant’anni, ora la vivi in modo diverso. In mezzo ci sono state delusioni forti, la Roma l’abbiamo nel cuore e per noi questa è una Champions. La verità è che questa era una squadra per non vincere nulla, ma che andava ricostruita per essere competitiva, e invece ti porti a casa una coppa. La partita non è stata bella, come spesso lo sono le finali. Si è giocata sulla tensione, e le gambe ne risentono. E’ una gioia inaspettata che nessuno avrebbe mai aspettato, la Roma ha visto tante volte il baratro quest’anno. Dopo dieci anni di Pallotta, Baldissoni, Sabatini, Zanzi, la Roma è tornata al suo popolo, cosa che ci eravamo dimenticati. I tifosi erano stati divisi, ora siamo di nuovo tutti uniti e bisogna dire grazie per primi ai Friedkin e poi a Mourinho…”

Andrea Di Carlo a Tele Radio Stereo: “Ieri la vittoria della Roma ha un peso specifico maggiore: con Porto, Inter e Roma non eri vincitore strafavorito, ma vinci. Con la Roma vinci al primo anno: con una rosa, che è ampiamente migliorabile e piena di difetti, che va a dama a livello mentale è un grande acquisto”.

Francesco Oddo Casano a Rete Sport: “E’ la vittoria della programmazione e del coraggio, di un gruppo che è migliorato grazie al lavoro di Josè Mourinho, di una società seria, presente, che ha lavorato fuori dal campo ricostruendo giorno dopo giorno un rapporto da anni reciso con parte della tifoseria e dentro Trigoria mostrando serietà, fermezza e coltivando il seme del senso d’appartenenza. La Roma in tutte le sue componenti rispecchia perfettamente questo sentimento rinnovato e ieri nei festeggiamenti eravamo tutti lì, compresi coloro che celebravano questo successo per le vie della capitale dopo l’Olimpico e coloro che non ci sono più. Mourinho sta cambiando la mentalità della Roma, un club non abituato alla vittoria e sarà la più grande eredità che lascerà un domani, speriamo il più lontano possibile”.

Stefano Agresti a Radio Radio: “Questo trofeo può essere un punto di inizio di una bella favola, perché la Roma ha una proprietà che non parla ma fa i fatti. Sono molto partecipi, hanno portato un grande allenatore a Roma, e investono nel club. Li vedo molto coinvolti. Complimenti! Mourinho ha vinto ovunque e credo che voglia costruire a Roma qualcosa di straordinario. Il coinvolgimento di Mourinho dal punto di vista emotivo è stato palese, le emozioni a fine partita erano sincere. Partendo dalla base che ha, vuole una squadra maggiormente competitiva. Mi sembra che la volontà di crescere dei Friedkin è dimostrata da ogni scelta che fanno che non sono mai al risparmio. L’orientamento sarà quello anche in futuro penso.”

Massimiliano Magni a Rete Sport: “C’è qualcosa di storico in quello che stiamo vivendo. E’ stata una festa meravigliosa, davvero grazie Roma. Vedere Mourinho in lacrime, vedere la festa che c’è stata a Tirana e qui a Roma…abbiamo scritto la storia. Mou è il maestro che alle elementari ti fa fare le stanghette, lui ci sta veramente insegnando come si cresce, lui non sa veramente come si perde. La gioia arrivata è enorme, abbiamo gustato la vittoria indipendentemente dalla coppa che ci siamo portati a casa. Bisogna capire che quello che si sta scrivendo è parte della storia. Adesso noi tutti quanti stiamo scrivendo la prefazione della storia, il libro è tutto da scrivere, e Mou è stato perfetto ieri comunicando l’emozione ma anche l’intenzione. Erano anni che aspettavamo un allenatore che venisse qua e ci dicesse queste cose…Lui sta facendo impegnare i Friedkin davanti a tutti i tifosi. Bello, bellissimo…”

Tony Damascelli a Radio Radio: “Bella serata per i tifosi della Roma, partita vinta con bel gol di Zaniolo. La festa era attesa, un sogno che durava una vita, c’è un po’ di deliro ma fa parte della città e soprattutto della folla romanista. Darei una dimensione. Mourinho bravissimo in tutto, come teatrante e in questo è unico. Si va avanti così, con questo trofeo da mettere comunque un galleria. Il gol di Zaniolo appartiene al repertorio di un artista”.

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