Nela: “Roma, c’è lo stesso entusiasmo che ho vissuto ai miei tempi”
Sebino Nela, ex giocatore della Roma e bandiera giallorossa, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport parlando della vittoria della Conference League.
Queste le sue dichiarazioni: “E’ stata una bella soddisfazione. Sono stato ospitato dalla società, mi ha fatto piacere essere lì. Sono l’unico giocatore della Roma che ha disputato due finali di coppe europee. Non mi ricordo chi abbia abbracciato, forse Rosella Sensi, che era seduta vicino a me. Ho apprezzato questa donna così tifosa e appassionata. Faccio i complimenti al club, che ha messo in piedi una macchina organizzativa eccezionale. C’è un’attenzione all’immagine della Roma che è straordinaria”.
Da questa coppa la Roma può prendere slancio per il futuro.
“Noto una crescita, intanto per l’attenzione nei confronti delle persone, poi per la volontà di migliorare. La società si sta muovendo bene”.
Dopo due finali perse sul campo hai esultato per questa vittoria.
“Per molto tempo abbiamo sentito dire che non valeva niente, però quando ti trovi lì è una finale. Mi sono messo nella testa di questi giocatori che hanno lavorato tutta la stagione e hanno conquistato un trofeo. Non è stata una vittoria facile. Il Feyenoord è una buona squadra abituata a giocare a questi livelli, è sempre stata in Europa. Quello che conta è vincere. Lo dice uno che in passato ha espresso le critiche per alcune partite giocate male. Io ho giocato bene la finale contro il Liverpool, ho giocato una delle mie migliori partite contro l’Inter in Coppa Uefa, ma un arbitro scandaloso ci costrinse alla sconfitta a Milano. Anche all’Olimpico giocammo bene e non bastò il gol di Rizzitelli. Alla fine allora è meglio vincere e portare a casa la coppa”.
Cosa significa per la Roma questo trofeo?
“Ha certificato che hai a che fare con uno degli allenatori più incisivi che il calcio conosca. Mi piace che la città abbia ritrovato l’entusiasmo che c’era quando giocavamo noi. A luglio mi chiamò ‘La Bola’ per parlare di Mourinho e dissi che si sarebbe innamorato di questa città. Non ho sbagliato di una virgola. Ha fatto un lavoro straordinario”.
Questa squadra è destinata a crescere?
“Ho sempre saputo che è partito un progetto triennale, adesso mi aspetto che la Roma possa rientrare nelle prime 4. Mourinho sa cosa serve per migliorare la rosa. Ho fiducia nel lavoro dell’allenatore e della società. Sarà l’allenatore a dire cosa serve, adesso circolano tanti nomi”.
Può essere Dybala il rinforzo giusto per la Roma?
“Importante che sia funzionale al gruppo. Non so quanto si possa spendere. Si può raggiungere il 4° posto anche senza nomi eclatanti. Magari Dybala potrebbe essere un sogno per i tifosi, non mi sbilancio”.
Questa squadra da chi deve ripartire?
“Non mi piace parlare di giocatori, ma se devo farlo dico che il portiere è affidabile, perfetto. Sono rimasto sorpreso dalla crescita di Smalling, è un grande punto fermo. Poi Abraham si è dimostrato all’altezza, ha avuto un ottimo rendimento. Mourinho vuole una rosa competitiva, bisogna alzare un po’ il livello di quegli undici che spesso stanno fuori”.