Dybala-Roma e la presentazione che ha incantato il mondo: “Da pelle d’oca”
Di Lorenzo Latini – Ancora una volta, a due mesi esatti dalla festa con la squadra per le vie di Roma dopo il trionfo in Conference League, i romanisti hanno dimostrato di non essere tifosi qualunque. Il bagno di folla per accogliere Paulo Dybala al Palazzo della Civiltà Italiana è soltanto l’ennesima prova di un legame indissolubile che va al di là della passione calcistica, e che trascende nel puro e semplice amore. Migliaia di persone si sono ritrovate, fin dal tardo pomeriggio, nei pressi del Quadrato della Concordia per dare il benvenuto al grande colpo del mercato estivo: una manifestazione di “Joya” indescrivibile, che ha lasciato senza fiato lo stesso calciatore argentino. Che, alla fine, non ha potuto far altro che accomodarsi sui gradini e godersi lo spettacolo di quella marea giallorossa. Cori, fumogeni, e ovviamente l’inno, cantato a squarciagola mentre le bandiere sventolavano e le luci coloravano l’edificio alle sue spalle di giallo e di rosso.
Niente male, come primo assaggio, per Paulo, che di certo aveva visto le immagini del 26 maggio scorso, con un’intera città in delirio. Ma probabilmente non poteva (ancora) immaginare che di lì a sessanta giorni un’altra folla, meno numerosa ma comunque oceanica, sarebbe stata tutta per lui. È l’unicità della Roma e dei romanisti, quella che ha portato a tanti sold-out nella scorsa stagione e che, sulle ali dell’entusiasmo per la vittoria di Tirana, è pronta a fare il bis già a partire dall’amichevole con lo Shakhtar Donetsk. Perché è proprio vero: esistono i tifosi di calcio, e poi esistono i tifosi della Roma. Se ne sono resi conto più o meno tutti due mesi fa, ne hanno avuto la riprova martedì sera: siamo la cosa più bella del mondo, e ci dispiace per gli altri. L’emozione era facilmente riconoscibile sul volto da bambino di Dybala, che di certo non vedrà l’ora di ripagare tanto affetto dove meglio gli riesce, e cioè in campo. Per quello ci sarà da tempo: intanto può godersi un benvenuto che per un calciatore non si vedeva dai tempi della presentazione di Batistuta allo Stadio Olimpico. Un benvenuto che ha fatto rapidamente il giro del mondo nella notte tra martedì e ieri.
La stampa estera
In Spagna c’è chi, come il programma El Chiringuito TV, ha definito su Twitter l’evento come «la presentazione del secolo», aggiungendo che «Roma impazzisce per l’ingaggio di Dybala, regalando immagini indimenticabili». El Mundo Deportivo invece definisce «brutal» (in senso positivo, ovviamente: potremmo tradurre con l’italiano «bestiale» per rendere l’idea) l’accoglienza riservata all’argentino. Che, ovviamente, fa notizia anche in patria: il principale quotidiano sportivo, Diario Olé, parla di «locura absoluta», delirio assoluto. Parlano di benvenuto «incredibile» anche il portoghese A Bola e il francese L’Equipe. Sempre al di là delle Alpi, RMC Sport descrive così quanto accaduto: «Un Palazzo della Civiltà Italiana con i colori del club, giochi di luce e, soprattutto, una folla impressionante. La presentazione di Dybala martedì sera ha regalato immagini incredibili».
E se i circa diecimila romanisti presenti hanno intonato l’ormai celebre coro che recita «i brividi mi vengono», Oltremanica il Daily Mirror definisce «spine-tingling», da pelle d’oca il primo contatto tra la “Joya” e il popolo giallorosso. Difficile trovare una definizione migliore, in effetti. Anche gli statunitensi di ESPN hanno pubblicato sul loro sito un breve video della presentazione di Paulo, definendolo «il benvenuto di un eroe». Anche il Friedkin Group, ovviamente, ha dedicato un articolo alla serata speciale: «Nessuno accoglie i propri eroi come fa Roma. I tifosi giallorossi hanno dato vita a scene incredibili». Con il link che porta alla versione inglese del sito del Club, dove sono raccolte alcune delle reazioni estere a un evento della portata unica. Ma si sa, i romanisti sono speciali, e quello di martedì sera è stato soltanto un altro tassello da aggiungere alle innumerevoli dimostrazioni d’amore rivolte alla squadra. Impossibile ringraziarli a dovere, se non sul campo, dove Dybala e compagni cercheranno di far vivere altri giorni memorabili alla loro gente.