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News - 03/09/2022

La UEFA sanziona quattro big. Ai giallorossi 5 milioni

È arrivata la temuta stangata Uefa per la violazione del Fair Play Finanziario. Sono otto i club sanzionati, di cui quattro italiani, che dovranno versare un totale di 172 milioni di euro se non rispetteranno gli accordi transattivi stipulati con l’organo calcistico europeo, scrive Il Messaggero.

Altri 19 non sono riusciti a trovare l’intesa. In Serie A il Milan dovrà pagare 2 milioni (15 se non rientrerà nei 3 anni), la Juventus 3,5 (23 se non dovesse rientrare nel prossimo triennio), l’Inter 4 (26 se non rientrerà in 4 anni), la Roma 5 (35 in caso di mancato rientro nei prossimi 4 anni). Sono i giallorossi quelli a rischiare di più in Italia (sopra di loro solo il Psg con 65 milioni). I 5 milioni saranno scontati dai premi ottenuti dall’Europa League che si giocherà quest’anno. I restanti 30 sono subordinati al percorso intrapreso per rispettare il Ffp e che terminerà il 30 giugno 2025.

L’accordo transattivo quadriennale di Inter Roma si differenzia dagli altri perché prevede una stagione aggiuntiva per conformarsi alla regola degli utili. Friedkin ha optato per questa soluzione perché crede di poter riuscire a rispettare i paletti. Curiosità: la proposta iniziale della Uefa era irrealizzabile, dopo settimane di trattativa si è giunti a quella attuale, tanto che da Trigoria filtra una certa soddisfazione. Che include, però, restrizioni sportive applicabili a partire dalla stagione 2023/24. Ad esempio, potrebbe esserci una riduzione sul numero di giocatori nella lista Uefa (da 25 a 23); oppure il divieto di registrazione di nuovi calciatori; o l’esclusione dalla prossima competizione Uefa.

La prima ipotesi è praticamente un colpo a salve perché in Lista A i giallorossi arrivano a 20 giocatori. Ieri è stata presentata ed è stato escluso Wijnaldum, due i motivi: l’infortunio alla tibia e quello economico. Un giocatore fuori lista (tornerà a febbraio) non pesa sul bilancio. Verranno fatti dei controlli annualmente in cui la Uefa valuterà se il club sta percorrendo la direzione giusta, o se invece ha deciso di ignorare i parametri concordati. Parametri che da un paio di sessioni di mercato la Roma sta provando a rispettare riducendo il monte ingaggi, vendendo giocatori e finendo in attivo la sessione come accaduto questa estate (più 40 milioni). E sono proprio questi soldi incassati che creano le premesse per continuare ad operare.

Ad esempio, in conferenza stampa Tiago Pinto ha accennato all’ingaggio di Solbakken: “Pensavo avesse fatto le visite mediche per il Napoli, ma se mi dite che non è così allora ci proveremo”. Qualche riferimento anche sul difensore: “Possiamo parlare di Zagadou, di Denayer, questo mercato farà storia sulla strategia di portare il contratto a scadenza”. Nei prossimi mesi verrà dato un giudizio sul bilancio del 2022, ma il lavoro portato avanti dalla società di Friedkin dovrebbe essere in linea con quanto pattuito.

Ma allora perché la Roma è il club più sanzionato in Italia? La mancata partecipazione alla Champions negli ultimi quattro anni ha influito pesantemente sul bilancio. Inoltre, il mercato condotto da Monchi Petrachi ha contribuito ad aggravare la salute del bilancio che il club con estrema difficoltà sta provando a curare. “La Roma aveva un’eredità pesante, abbiamo un percorso da fare per creare sostenibilità. Se negli anni spariranno questi paletti del Ffp, allora significherà che ho fatto bene il mio lavoro. Spero il prossimo direttore sportivo della Roma abbia una vita più facile della mia”, ha detto Tiago Pinto. Il general manager ha anche commentato l’attuale rosa: “Ci aspettiamo qualcosa di meglio rispetto alla scorsa stagione, ma non si può mai parlare di scudetto. I meriti? Essenzialmente della proprietà e di Josè Mourinho. Oggi la Roma ha maggior appeal”.

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