La Roma ritrova la Joya
Rialzarsi dopo due sconfitte consecutive è un buon sistema per tornare a far parlare la capitale giallorossa anche di Roma e calcio, e forse un po’ meno di Roma, amori e corna,scrive Pierfrancesco Archetti su La Gazzetta dello Sport.
Ma soprattutto offre al campionato un prossimo turno gustoso, prima della sosta: le prime sei della classifica si scontreranno e la Roma può pensare di chiudere in vetta questo mini torneo fino alla settima giornata, se batterà l’Atalanta e avrà risultati favorevoli da Milan-Napoli e Udinese-Inter. Gli scongiuri sono ammessi, a fine settimana si vedrà. Questo successo è anche sofferto (due pali dell’Empoli, come i due giallorossi), poteva essere più abbondante però è pieno di rischi fino alla fine.
La Roma passa grazie a una qualità superiore, vedi alla voce Dybala, resistendo ai cali di intensità e alla mancanza di spietatezza sotto porta. Nello scorso campionato la banda di Mourinho segnò qui quattro volte nel primo tempo, stavolta si complica di più il match, perché l’Empoli, che chiude in dieci, resta in corsa fino al termine.
Il bilancio di Paulo Dybala è esagerato nel primo tempo ma viene arricchito anche nel secondo. In ordine cronologico, parla da sé. Palo, gol, ammonizione causata (di Parisi), due tocchi deliziosi che mettono in porta prima Pellegrini e poi Celik. Quindi pausa, con qualche dribbling di troppo, per ricomparire al 71’ e recapitare a Abraham la rete del successo. Ovvio che la sua uscita faccia scattare in piedi la gente romanista.
L’argentino ha la consueta morbidezza tecnica e intelligenza tattica, si mimetizza largo quando l’Empoli è stretto al centro, oppure si sposta nella zona di mezzo quando il gioco è verticale, veloce. Una dimensione superiore che serve alla Roma per tornare al successo.