La Roma produce ma raccoglie poco: Mourinho studia soluzioni, si salva solo Dybala
Doveva essere un attacco da far paura, nel senso letterale del termine. Ed invece finora la Roma ha girato a vuoto nella sua produzione offensiva, con il solo Dybala a salvarsi davvero tra i giocatori offensivi a disposizione di Mourinho. Per gli altri, finora, rendimento ondivago (vedi Zaniolo, El Shaarawy e Pellegrini) o assai deludente (Abraham, Belotti e Shomurodov).
Come riferisce La Gazzetta dello Sport, il risultato sono quei piccoli otto gol segnati in queste prime sette giornate di campionato, che collocano la Roma al nono attacco del torneo, alle spalle anche della Salernitana (10 reti) e di una delle Juventus più deludenti di sempre (9 gol). Ma quel che preoccupa davvero è altro e cioè quello che ha sottolineato più volte Mourinho in questo inizio di stagione: “Dobbiamo essere più cinici, la gente di talento che abbiamo lì davanti deve essere più cattiva”.
E questo è talmente vero e preoccupante che la Roma è addirittura in testa alla classifica degli expected goal (la probabilità che un tiro diventi goal, appunto), con un dato totale dopo sette giornate di campionato di 17,51. Insomma, la Roma segna meno della metà di quanto dovrebbe fare per quanto costruito a livello di quantità di tiri e di pericolosità.
Alle spalle dei giallorossi, ad esempio, c’è in seconda posizione il Napoli, il cui dato è 14,90 a fronte però di 15 reti totali (in buona sostanza, la squadra di Spalletti realizza esattamente quanto produce). Poi Inter 14,19 (11 gol), Milan 13,53 (13), Salernitana 9,93 (10), Udinese 9,80 (15), Lazio 9,79 (13) e Juventus 9,57 (9). A conti fatti, Udinese e Lazio sono quella che girano meglio da questo punto di vista.
Che gli attaccanti stiano deludendo lo dimostrano anche altri numeri. La Roma è infatti quarta in Serie A per numero di tiri totali (116, in vetta il Napoli con 135), dato che già di per sé è inquietante pensando agli 8 gol segnati, ma che lo diventa ancora di più se si va poi a vedere i tiri finiti in porta: 43, come l’Inter, meglio di chiunque altro. Il che poi vuol dire che la Roma la porta la prende anche, ma come dice Mou “con poca cattiveria”.
I tiri degli attaccanti giallorossi sono infatti spesso prevedibili, non pericolosi, facile preda dei portieri avversari. Manca la fame sotto porta, la cattiveria agonistica, “uno come il Gallo non deve fare i tacchi, ma segnare di culo, di ginocchio o di testa”, ha detto Mou dopo l’Helsinki, giovedì scorso.
In questo quadro c’è solo un giocatore che si salva ed è Paulo Dybala, entrato in 5 degli 8 gol giallorossi: 3 li ha fatti lui (doppietta al Monza e gol all’Empoli) e due li ha fatti fare (gli assist per le reti di Abraham a Juventus ed Empoli). Dybala in realtà è sul podio della A anche per le grandi occasioni mancate (4, con Arnautovic), ma appare difficile rimproverargli qualcosa. “Chiedere di più a Paulo è francamente difficile”, ha detto Mou.
In questa classifica Abraham è secondo (5 occasioni sprecate), alle spalle di Osimhen (7), ma tra i primi 15 ci sono altri tre giallorossi (Zaniolo e Ibañez 3, Pellegrini 2). Ma se Zaniolo (out per 4 partite) quando ha giocato ha fatto sempre mediamente bene ed El Shaarawy prima di infortunarsi era sempre entrato in modo positivo, Mourinho adesso si aspetta un salto in avanti soprattutto dai suoi due centravanti: Abraham e Belotti. “Chiedo scusa, tornerò migliore e più forte”, ha scritto domenica Tammy. A lui ed al Gallo il compito di cambiare il futuro giallorosso dei gol.