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L'Angolo Del Tifoso - 26/09/2022

Nell’era Mourinho all’Olimpico è tornato il pieno d’amore

Di Matteo Vitale – Mai sola. Non è un modo di dire, ma è la frase che rappresenta al meglio il rapporto tra la Roma e i romanisti. A prescindere dai posti allo stadio, dal momento, dalle temperature e dal meteo, i tifosi giallorossi non hanno mai lasciato sola la squadra. È sempre stato così, ma l’arrivo di Mourinho ha dato una spinta ulteriore da questo punto di vista. Lo Special One è stato capace di toccare qualcosa nell’animo dei romanisti, facendo esplodere come mai la voglia di abbracciarsi allo stadio. La scorsa stagione è iniziata con il 50% della capienza, ma durante tutto il periodo la biglietteria del club ha continuato a strappare con rapidità e facilità i tagliandi a disposizione, sia in casa sia fuori (con il settore sempre gremito), in campionato e in Europa, a prescindere dalle distanze o dalle condizioni. 

Con il passare dei mesi le misure del governo e i sacrifici di tutti hanno contribuito a far risalire la percentuale di capienza al 75%: anche in questo caso i tifosi romanisti hanno sempre risposto “presente”, riempiendo i settori a disposizione fino all’ultimo seggiolino (a seconda delle disposizioni e della composizione del settore ospiti della squadra avversaria). Nel mezzo, c’è stata anche la parentesi da 5 mila biglietti disponibili tra la 22a e la 23a giornata dello scorso campionato, con la società giallorossa che ha pensato a forme di “risarcimento” per gli abbonati, che hanno potuto partecipare a un’estrazione per i ticket con la possibilità di essere ricompensati per la mancata vittoria nel sorteggio (un voucher o un posto negli ottavi di finale di Conference).

I numeri della tifoseria giallorossa hanno fatto impressione durante l’intera stagione, attirando l’attenzione dei media di tutto il mondo, sia se presi in solitaria sia se paragonati a quelli delle dirette concorrenti o delle altre squadre della Serie A, ma nello scorso finale di stagione, dal ritorno della capienza al 100%, la società giallorossa ha registrato (e continua a far registrare) un sold out dietro l’altro, tanto che ormai farebbe notizia un mancato tutto esaurito e non il contrario, come accade ad altre. Dal derby dello scorso anno in poi, fino a Roma-Atalanta di domenica scorsa, dalla partita casalinga contro la Salernitana, la squadra allenata da Mourinho ha fatto registrare 10 veri e propri sold out consecutivi, contando anche la gara di presentazione contro lo Shakhtar, a inizio agosto, con temperature tutt’altro che incoraggianti. Un vero e proprio bagno di amore, favorito dalle politiche societarie della famiglia Friedkin, dai prezzi popolari per ticket e pack, fino alla campagna abbonamenti che ha fatto registrare numeri spaventosi (36 mila pacchetti), ancora prima degli acquisti top di Dybala e Wijnaldum: un vero e proprio atto di fede. 

E non è finita qua. Ormai per un tifoso “casuale” prendere un biglietto per una partita della Roma è sempre più complicato, come dimostrano i dati aggiornati delle prossime partite dei giallorossi. Esaurito il settore ospiti a San Siro, mentre per quanto riguarda il prossimo impegno che si giocherà allo Stadio Olimpico, la gara di Europa League contro il Betis, è stata raggiunta quota 55mila. Per la gara contro il Lecce del prossimo weekend, quello del 9 ottobre, sono rimasti solo alcuni ticket nei settori più esclusivi, siamo oltre 60mila. Cominciano a scarseggiare tagliandi anche per la gara del 23 ottobre contro il Napoli di Luciano Spalletti. Di questo passo non è impossibile immaginare che da giovedì prossimo fino alla sosta natalizia lo Stadio Olimpico durante i match della squadra di Mourinho saranno sempre sold out. Il tifoso romanista è noto per essere fedele e sempre presente, ma il cambio di passo registrato nell’ultimo anno e mezzo è sotto gli occhi di tutti e il senso di appartenenza che è riuscito a trasmettere José Mourinho dal giorno del suo arrivo nella Capitale ha fatto esplodere definitivamente la voglia di stadio dei tifosi romanisti, sempre al loro posto sugli spalti, a prescindere da tutto. Prima la Roma, poi il resto, per una squadra che davvero non sarà mai sola.

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