Mourinho: “Non mi sono divertito ma sono soddisfatto”
José Mourinho ha parlato ai microfoni di Sky dopo la gara con l’Helsinki. Queste le sue parole:
Una partita intensa, da Europa. Soddisfatto?
“Non mi sono divertito, ma sono soddisfatto. Prima della partita sapevamo il risultato del Ludogorets e che qualsiasi esito avrebbero lasciato tutto aperto alla prossima settimana però c’è l’orgoglio di voler vincere e non regalare la partita. Abbiamo perso l’ultima in Serie A e in diversi momenti oggi abbiamo fatto una buona partita. Volpato ha fatto la prima da titolare, Faticanti ha esordito con la sua amata Roma, niente infortuni tranne quello di Ibañez. Abbiamo sempre una sorpresa il giorno della partita, oggi Roger malato che è rimasto in albergo. Dobbiamo resistere e sopravvivere con tutti questi problemi e in questa competizione sopravvivere significava arrivare vivi all’ultima. Giovedì giochiamo in casa e ci aspettiamo un aiuto dall’Olimpico come ha fatto lo scorso anno per esempio contro il Bodø. Abbiamo bisogno di vincere”.
Vale come una finale? Il percorso europeo della passata stagione può aiutare?
“Sì è utile però è un’accumulo di partite e fatica. Con la sconfitta alla prima ci siamo metti un po’ sotto pressione, poi dopo l’ingiusta sconfitta contro il Betis ancora di più. Siamo andati a Siviglia col coltello tra i denti, oggi noi perché il Betis ha vinto ma c’era un obbligo quasi morale, ne abbiamo parlato anche negli spogliatoi, per la gente che è venuta da Roma e che magari deve risparmiare per avere la possibilità di viaggiare con la sua Roma. Anche per loro era importante vincere, l’abbiamo fatto. Ora cerchiamo di riposare e domani si riparte”.
Sulla fascia destra 38 anni in due tra Zalewski e Volpato. Questa freschezza fa bene alla Roma e al calcio italiano?
“Fa bene anche a me perché praticamente durante tutta la carriera ho allenato delle squadre in cui era difficile far giocare i giovani perché c’erano tanti campioni in rosa e numeri troppo importanti. Per me è anche un piacere far crescere questi ragazzi, vedere la loro gioia. Cherubini era qui in panchina felicissimo, la sua opportunità arriverà come arriverà per Cassano. Tahirovic era in panchina la settimana scorsa, oggi no perché non è in lista Uefa ma sarà di nuovo in panchina a Verona e a me fa un grande piacere e penso che a Trigoria piaccia vedere questi bambini. L’importante è che non perdono la testa perché con queste generazioni è troppo facile, vedremo tutti insieme, la struttura delle giovanili, sono importanti anche le famiglie”.