Da mercatino a mercatone: Mou aspetta la svolta tecnica per giocare un buon calcio
L’interrogativo più gettonato, ora che il campionato se ne è andato in letargo, è il seguente: la Roma è una grande squadra che sta facendo male oppure è una squadra più o meno normale che sta facendo un cammino più o meno in linea con la sua normalità? La Roma ha chiuso la prima parte del torneo con 8 vittorie e 3 pareggi, scrive Mimmo Ferretti su Il Corriere della Sera. Segno che ha già perso 4 partite. Tante? Troppe, se si hanno ambizioni da zona Champions. Ma il campionato sembra aspettare tutti, Napoli a parte.
Il fatto che ci sia una grande ammucchiata al di sotto della straripante squadra di Luciano Spalletti, però, non deve diventare un alibi per nessuno La Roma non era partita con l’intenzione di trovarsi, al momento della sosta, con un distacco di 14 punti dalla vetta. Eppure questo è accaduto. I motivi? Tanti, anzi troppi.
Uno, targato Mourinho: l’impossibilità di schierare sempre la migliore formazione possibile, quella uscitadal
“mercatino”.
Ecco, il mercatino. Un diminutivo non casuale, conoscendo il portoghese. Che ha lasciato così intendere una cosa: lui – magari già a partire dalle compravendite di gennaio – si aspetta qualcosa di cicciotto. Un mercatone, probabilmente. Intanto, complice la sosta, il Grande Circo Calciomercato ha già messo le tende nelle teste e nelle giornate dei tifosi. E, ovviamente, è stato tutto un immediato susseguirsi di chiacchiere, di nomi, di ipotesi, di sensazioni, di suggestioni più o meno reali. Ma, al di là dei nomi, che cosa serve realmente alla Roma, che ha già “comprato” (un altro parametro zero, a dire il vero) per l’attacco il norvegese Solbakken? In assoluto, la Roma deve migliorare la propria cifra tecnica, con l’obiettivo (sbandierato da Mou in maniera più o meno palese) di incrementare così il proprio bagaglio tattico. Della serie: più giocatori bravi ho e più la squadra gioca meglio. II dogma assoluto di un “giochista”, quale è il portoghese. Servono soldi, però, per riuscirci.