Repubblica: “Un grigiore che lo stadio non merita”
La Roma si porta a casa tre punti vitali contro il Bologna, ma la prestazione offerta in un Olimpico gremito anche con l’inizio dell’anno nuovo è stata sulla falsa riga di quelle precedenti prima della sosta. Una gara di sofferenza per i giallorossi, soprattutto nel finale quando Smalling e Abraham hanno salvato il risultato. Ed è proprio sulla gara in questione che si concentra l’edizione odierna de La Repubblica.
“Le buone notizie. Raggiunta la Lazio. Vinto alla ripresa del campionato nella prima giornata dell’anno solare. – comincia così il pezzo di Enrico Sisti su Repubblica – Cosa non da poco se consideriamo i trascorsi e se col pensiero torniamo al 6 gennaio del 2004, quando una Roma prima in classifica con sei punti di vantaggio su Milan e Juventus, complice una terribile gestione emotiva e tattica del momentaneo 1-1 con i rossoneri all’Olimpico, si lasciò infilare da Shevchenko per la seconda volta e lì disse addio a uno scudetto che alla fine di dicembre pareva già assegnato”
“Insomma: vincere col Bologna è stato utilissimo – ribadisce il quotidiano – Decisivo l’unico spunto di Dybala. O meglio la punta del suo piede sinistro. Con quella parte del corpo l’argentino ha ottenuto infatti dopo pochi minuti il rigore trasformato da Pellegrini. Poi la solita ordinaria e grigia amministrazione, fra lanci nel vuoto e paure assortite. Mentre sugli spalti, come al solito ricolmi, andava in scena lo spettacolo vero”
“Per capirci: in un altro Roma-Bologna, tempestato di tiri in porta e di bellezze (cose assenti nel dna della Roma attuale), nel novembre del 2016 ad applaudire la tripletta di Salah c’erano soltanto 24 mila persone (numeri abituali per l’epoca). Che adesso lo stadio si riempia è commovente e stimolante. Ma soltanto per
noi?”- continua Repubblica.
“La Roma non risponde in frequenza. Tetragona, mantiene fede al proprio statuto. Non si adegua. Da offrire, purtroppo, non ha che se stessa. Ossia ciò che vediamo. Frenata dai suoi congeniti limiti (la non visione della porta, la non qualità dei passaggi, l’assenza di possesso palla), si scompone e si ricompone cercando dignità. La sosta non poteva portare a grandi mutazioni”
“È arrivato Solbakken. Forse un giorno apparirà Wijnaldum. Ma il gioco? La musica? Chimere? – si chiede il giornale – Con Dybala in perenne ricondizionamento, la Roma sporca basta per superare il Bologna (e deve dire grazie ad Abraham che salva sulla linea a cinque palmi dal traguardo), così come la tigna le fece superare il Feyenoord. Ma può non bastare per il Milan.”