Incontro arbitri-Serie A,Rocchi: “Serve più rispetto”

Dodici tecnici della Serie A, e tutti gli addetti ai direttori di gara delle rispettive squadre, si sono trovati a Lissone con il presidente dell’AIA Carlo Pacifici e il designatore della Can A e B Gianluca Rocchi: giro “turistico” e perlustrativo per chi non era mai stato nelle Sale Var e poi via, parte la riunione e il sano confronto. Come scrive Matteo Della Vite su La Gazzetta dello Sport, sono stati due i temi sostanziali. Il primo, quello di Gianluca Rocchi: «Vi chiedo una volta ancora: di collaborare al massimo con questi ragazzi, perché una critica e magari alcuni atteggiamenti non collaborativi possono far sì che vadano in confusione, col rischio di perderli. E perderli significa che ci rimette tutto il sistema». Il secondo, degli allenatori: «Vorremmo che l’arbitro in campo fosse più decisionista, che quindi si prenda la propria responsabilità senza dover attendere il Var». Scelta da campo dunque, sulla quale Rocchi ha più volte insistito, lui che quando un arbitro sbaglia (o non sbaglia) è il primo a farlo emergere.

La riunione ha visto partecipare Allegri, Gilardino, D’Aversa, Di Francesco, Sottil, Pioli, Juric, Simone Inzaghi, Gasperini, Dionisi, Zanetti e Baroni. Qualcuno, assente per ragioni personali, ha mandato il proprio vice; altri – Mou, Thiago Motta che ha raggiunto la famiglia in Portogallo, Palladino, Ranieri, Italiano, Garcia – non c’erano. La prima cosa che Rocchi ha voluto sottolineare è stato proprio il rapporto fra arbitri e panchine. «Se uno dei miei ragazzi va in confusione rischio di perderlo, di vedere una votazione finale dell’anno non sufficiente e mi vedo costretto a dismetterlo. Quindi a non farlo arbitrare più. Cambiandogli la vita…». E Gasperini: «Fatevi rispettare il più possibile…».

Rocchi ha poi mostrato alcuni episodi clou di queste giornate. Si è soffermato anche sulle ammonizioni: il giallo per colpo di mano in area si dà solo in casi estremi, con colpo deliberato. Si cerca di punire il gesto tecnico e meno possibile dal punto di vista disciplinare. Un altro tema. I tempi di recupero: nelle prime due giornate ci sono stati picchi e cali, tipo 19’ in Milan-Torino o 15’ in Lazio-Genoa; per contro, 8’ in Cagliari-Inter e 7’ in Genoa-Fiorentina e Lecce-Lazio. I tecnici: «Sappiamo benissimo che i tempi effettivi di una gara dipendono da noi». Rocchi in quel momento ha sorriso, perché sono le perdite di tempo, le esultanze lunghe, magari gli stratagemmi a far sì che poi alla fine si giochi poco di calcio effettivo. Mentre arbitri e allenatori sono stati concordi su un concetto: più calcio si gioca più bello è per tutti.

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