Mou vara il turn over
Mourinho scopre la vera Roma, ma ora sta proprio al tecnico portoghese farne buon uso, scrive Lorenzo Pes su Il Tempo. Domenica contro l’Empoli, al di là del risultato roboante (l’ultimo 7-0 risaliva alla prima Roma spallet-tiana che schientò il Catania nel 2006), quello che è emerso con evidenza è la enorme differenza nell’avere a disposizione i titolari. La Roma delle prime tre giornate ha visto in campo Dybala, Lukaku e Renato Sanches per manciate di minuti, Paredes totalmente fuori condizione e N’Dicka nemmeno preso in considerazione. Contro i toscani, invece, nonostante le assenze di Smaling e Pellegrini e il forfait last minute di Aouar, Mourinho ha potuto vedere all’opera i suoi talenti. Quello che ti cambiano le partite, quelli fragili, quelli che «sono qui soltanto perché hanno una storia di infortuni alle spalle» per dirla alla Special One. A lui ora spetterà il compito più arduo, ovvero quello della gestione. Un tema emerso già nell’immediato post partita di domenica e che diventa cardine per le sorti della squadra giallorossa.
Ora comincia il doppio impegno con l’Europa League, e qui Mou dovrà essere un abilissimo calcolatore con penna e taccuino alla mano per cercare di tenere tutti al top della condizione. C’è una Roma con i titolari e una senza, e il primo a saperlo è proprio José. Per questo c’è da aspettarsi una formazione profondamente differente già a Tiraspol tra due giorni (esclusi i fuori lista come Kristensen e Azmoun), ma più in generale l’allenatore sarà per necessità più attento rispetto al passato poiché conscio delle importanti potenzialità (e non è il 7-0 in sé a far sogna-re) che la sua squadra possiede soltanto se al completo. “C’è ancora da lavorare” ha ammesso Mou dopo il posticipo domenicale, con il chiaro obietttivo di tenere tutti sulla corda e concentrati da qui fino alla gara con il Cagliari in trasferta dell’8 ottobre che chiuderà questo segmento di stagione.
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