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Post Partita - 08/10/2023

Mourinho: “Pessimista su Dybala. Sono tranquillo sul futuro, darò tutto fino a giugno”

José Mourinho ha parlato ai microfoni di Dazn dopo la sfida contro il Cagliari. Queste le parole del mister portoghese:

MOURINHO A DAZN

Qual è la situazione di Dybala? 
“Non sono ottimista. Mi fido sempre dei giocatori e se lui non è ottimista non lo sono nemmeno io. Dobbiamo aspettare i risultati degli esami ma mi fido molto dei giocatori e della loro conoscenza del proprio corpo. Paulo non è ottimista e io non lo sono”.

Ci ha parlato? 
“Gli ho fatto la stessa domanda che hai fatto a me. Aspettiamo gli esami, i medici parleranno dopo averli fatti. Ho solo fatto una domanda al giocatore, lui non è ottimista e non lo sono nemmeno io”.

La Roma con i due mediani ha fatto un passo avanti dal punto di vista del gioco? 
“Abbiamo cercato più solidità dopo la partita di Genova che è stata stranissima. Abbiamo perso tanto tempo ad analizzare quella partita e abbiamo pensato che noi, che non siamo una squadra molto veloce e intensa a centrocampo, al di là di Renato Sanches, perdendo anche Cristante, era importante trovare solidità. Con i due laterali c’è sempre uno in appoggio. Abbiamo cercato di trovare più equilibrio e lo abbiamo fatto. Non abbiamo sofferto in contropiede o a campo aperto. Con la palla quando Paulo è in campo, la sua zona è sulla destra e Pellegrini e Aouar più sulla sinistra. Oggi era dura per noi perché in panchina a centrocampo avevo solo i bambini. Dopo i 3 gialli nel primo tempo è stata dura. Il gioco non poteva essere di transizione a palla persa. Abbiamo cercato di trovare più equilibrio”.

Che ambiente sente intorno a sé? 
“Io lavoro con i giocatori e con lo staff ogni giorno. I magazzinieri, il dipartimento medico, il mio staff, gli analisti, lavoriamo lì in una bolla. Siamo a Trigoria ogni giorno e ogni minuto. Questa bolla nel nostro gruppo di lavoro, abbiamo solo pensato a vincere partita dopo partita. Non pensiamo ad altro. Io sono uno che vive molto isolato, non ho molta vita sociale, non vado a locali e ristoranti. Sono molto tranquillo. Vivo un po’ isolato dal rumore di fuori. Non penso a niente. Non sono un bambino, so perfettamente quello che voglio per me. Sono contento della vittoria, non molto degli 11 punti in queste prime partite. Dovevamo fare di più ma non siamo lontanissimi dai posti che vogliamo. Abbiamo vinto 3 partite di fila dopo Genova. Peccato che la gente va via in nazionale. Sicuramente perdiamo Paulo per abbastanza tempo ma vediamo se riusciamo a recuperare gli altri 4 che sono fuori. Siamo in difficoltà, abbiamo finito la partita con a centrocampo Bove, Celik e Pagano. Sono contento dei ragazzi”.

Sarà isolato dall’ambiente ma un allenatore come accoglie una posizione del genere da parte della società? 
“Non so di che parli. Ho il contratto fino al 30 giugno. So perfettamente quello che voglio che è dare tutto quello che posso alla Roma. Non c’è nessun problema con me. Oggi sono molto felice, la Roma ha vinto e per questo sono qua. Voglio aiutare i giocatori a prendere i risultati che tutti vogliamo”.

MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

Ha avuto la percezione che la proprietà stava pensando alla sua sostituzione? È una notizia che sapeva o è arrivata dai giornali? 
“Stavo così (fa il gesto di essere solamente concentrato, ndr). Lavoro e alleno. Ho analizzato errori e sconfitte per migliorare, così come le vittorie. Abbiamo preparato questa partita molto bene nonostante il poco tempo. Ringrazio tanto il lavoro degli analisti e dello staff, ma ancora di più i ragazzi che sono venuti qua con un bell’atteggiamento in una partita difficile con un grande allenatore che, anche con mezzi di livello non altissimo, è bravissimo nella valorizzazione della squadra. Partita difficile, avevamo tutti e tre i centrocampisti ammoniti nel primo tempo. Se fossimo arrivati a 30 minuti dalla fine sullo 0-2 e tre centrocampisti ammoniti sarebbe stata davvero dura. Non puoi mettere la partita sul piano della transizione e dell’aggressività. Ragazzi top, grande qualità e dopo è arrivata la stanchezza. I centrocampisti erano stanchi e anche io ero in difficoltà con i cambi, ma abbiamo gestito bene la partita. Tre punti importanti, l’unica cosa negativa è l’infortunio di Dybala. Bravissimi come sempre i nostri tifosi, ci hanno sempre sostenuto. Tutta la squadra può partite in nazionale con una vittoria importante. Ora possiamo guardare la classifica e ci avviciniamo a dove vogliamo stare”.

C’è il rischio che per Dybala sia una questione legamentosa? 
“Non voglio arrivare lì perché non ho parlato con i dottori. Ho fatto una domanda in panchina ma non possono dire tante cose neanche i dottori. Ho parlato con Paulo dopo la partita e lui non è ottimista. Quando non è ottimista, non lo sono neanche io. Vediamo domani. Magari Paulo è pessimista per natura e domani abbiamo un pensiero positivo, ma penso di no. Paulo conosce bene il suo corpo e ha grande esperienza, è triste e non è ottimista. Ma vediamo domani”.

Aouar ha iniziato a venire nella vostra direzione? Cosa vi siete detti con Ranieri a inizio partita? 
“Ho detto al mister che se avesse voluto tornare con noi sul nostro aereo, per me sarebbe un piacere. È un signore della Roma e della città. Mi ha detto che non poteva tornare con noi, ha grande senso della professionalità e tornerà con un volo di linea. Gli ho detto quello che mi dice quando gioca contro di me e vince: ‘Forza’. È un signore che mi piace veramente tanto. Aouar? Ne abbiamo parlato abbastanza ieri, della sua frustrazione e di quello di cui la squadra aveva bisogno in una partita difficile. Aouar ha trovato una posizione di gioco molto importante per noi, cercando di giocare tra le linee e non di venire troppo dietro dove non voglio che un giocatore con le sue caratteristiche giochi. Lo ha fatto molto bene, anche dal punto di vista difensivo. Peccato per il giallo, sappiamo perfettamente che è un rischio per un centrocampista. Del mio giallo preferisco non parlarne”.

Non era facile dopo Marassi ripartire vincendo tre partite di fila in piena emergenza. Che significato ha? 
“Ho sempre detto, da quando sono arrivato, che i giocatori cambiano durante le stagioni ma si parlava della costruzione di una famiglia. Oggi ho utilizzato il termine bolla, in cui noi lavoriamo. Vinciamo o perdiamo siamo sempre insieme. Felici, tristi, frustrati o orgogliosi ma sempre insieme. Tante volte nei momenti difficili e con brutti risultati succede che ci sia una frattura e si perda l’empatia, se esiste perché a volte non esiste, ma l’empatia e il senso di famiglia sono stati molto importanti. Non siamo entrati nel panico, abbiamo analizzato la situazione, lavorando tutti insieme. Non possiamo entrare all’Olimpico con paura o vergogna, e ne abbiamo parlato con i ragazzi prima della partita col Frosinone, ma dobbiamo entrare in campo con serietà e fiducia. Ovviamente i tifosi hanno aiutato, perché succede spesso nel mondo che dopo una sconfitta lo stadio ti aspetta e ti mette pressione invece di aiutarti, e i ragazzi hanno sentito questo sostegno ed ha aiutato. Questa era l’ultima partita prima della sosta, non avevamo ancora vinto in trasferta in questa stagione e avevamo bisogno di punti per la classifica. L’atteggiamento dei ragazzi, al di là del gioco perché è sempre la stessa storia cioè quando si vince è ottimo e quando si perde è pessimo, è stato fantastico e sono contento. È un peccato che ci ritroviamo tra due settimane ma sono orgoglioso dei ragazzi”.

MOURINHO A ROMA TV+

“Grande prestazione dei ragazzi, grande atteggiamento, ambizione dal primo minuto e soprattutto ambizione nel secondo tempo quando il risultato era sul 2-0, questo mi piace veramente. Individualmente tanti hanno fatto un’ottima prestazione e collettivamente la squadra è stata molto brava. Sono punti importanti, sono tre vittorie di fila che i ragazzi meritavano. E sono stati uomini dopo la sconfitta di Genoa, empatici tra di loro e giganti anche dal punto di vista emotivo poiché sono stati in grado di convivere con la frustrazione e la pressione del risultato negativo. Sono molto contento dei ragazzi”.

È emerso lo spirito del gruppo sul 2-0 e sul 3-0 per non far entrare il Cagliari in partita, è lei che li ha spinti alla fine cercando di chiedere intensità? 
“Eravamo in difficoltà perché arrivare all’intervallo con i giocatori di centrocampo ammoniti è una situazione di grande difficoltà. Se è ammonito solo uno gli altri lo possono proteggere, ma in tre nessuno può proteggere nessuno. Se tu fai una partita o difensiva o con tanta transizione e perdi la palla sei veramente in grande difficoltà. I ragazzi hanno chiuso la partita attaccando e difendendo in modo compatto, e anche in questo la squadra è intelligente a gestire”.

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