Da Aouar a Karsdorp,quando le strigliate fanno bene
Arrigo Sacchi nella giornata di ieri ha definito Mourinho un ‘genio della parola’. Lo Special One è da sempre un maestro nella comunicazione. Basta pensare alla scena del post gara con il giovane D’Alessio. Empatia è uno dei termini che José ama usare e punta sempre a creare un rapporto solido con i suoi ragazzi. Spesso per farlo è costretto anche ad usare toni duri in conferenza stampa. “Aouar sta faticando, deve venire verso di noi perché non saremo noi andare nella sua direzione”, queste le dichiarazioni del mister dopo la prestazione opaca dell’ex Lione contro il Servette. Risultato? Tre giorni dopo arriva la seconda rete stagionale dell’algerino che col Cagliari ha messo in luce le sue qualità. “Voglio dimostrare di essere importante“, le sue parole dopo il match dell’Unipol Domus Arena. Indimenticabile la sfuriata dopo la gara col Sassuolo, dove Mou ha attaccato pesantemente Karsdorp accusandolo di aver tradito la squadra. Qualche mese fuori rosa e poi l’olandese ha ricominciato a dare il ‘fritto’ per la Roma tornando ad essere un uomo fondamentale.
Nel suo primo anno aveva incentivato Abraham chiedendogli di diventare un mostro. Detto fatto: l’inglese aveva collezionato 27 gol stagionali e ha avuto un ruolo importante nella conquista della Conference League. Il gruppo è con l’allenatore e l’ottima prova di tutti in Sardegna ne è stata la dimostrazione dopo le voci su un presunto esonero. Le ‘lavate di testa’ di Mourinho vengono recepite e fanno bene. José ci era quasi riuscito anche con Zaniolo. Qualche bravata fuori Trigoria non era piaciuta al mister che lo aveva lasciato in panchina in una gara delicata come il derby poi vinto 3-0. Qualche giorno dopo arrivò la tripletta al Bodo e infine il gol storico a Tirana. Tutto vanificato dal burrascoso addio di febbraio.
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