Boniek: “Zalewski ama la Roma, inspiegabile metterlo fuori rosa”
Zbigniew Boniek, ex calciatore della Roma e vicepresidente UEFA, ha commentato con preoccupazione la decisione di mettere Nicola Zalewski fuori rosa, definendola “inspiegabile”. Boniek ha sottolineato come Zalewski ami profondamente la Roma ei suoi colori, aggiungendo che non vede motivi validi per escluderlo dalla squadra. Ha espresso deludente, affermando che i rapporti umani dovrebbero avere un peso maggiore nelle decisioni societarie.
Boniek ha anche ricordato che Zalewski è un talento cresciuto nel vivaio giallorosso e che, nonostante qualche calo di prestazioni, merita di essere supportato, soprattutto in un momento difficile. Ha auspicato che la situazione possa risolversi presto e che il giocatore possa tornare a essere una risorsa per la squadra, evitando così che la Roma possa in futuro rimpiangere la sua decisione.
Ecco le sue parole:
Sono stati giorni complessi per Zalewski, oggi fuori rosa. Che effetto le fa?
“Forse sono un po’ di parte. Conosco lui e la sua famiglia. Se si dovesse fare un test a tutti i calciatori della Roma su chi è più romanista, lui sarebbe il primo. Ama la città, la società e i colori. Non ha fatto niente per essere fuori rosa: ha sempre dato il meglio di sé stesso. Come tutti i calciatori può avere un calo, non penso abbia fatto qualcosa per essere messo fuori rosa. Non sta né in cielo e né in terra”.
Sembra che la Roma sia rimasta male del rifiuto al Galatasaray.
“Non so come viene vista questa cosa. Lui ha incontrato il Galatasaray e aveva trovato un accordo con loro. Il Galatasaray aveva mandato l’offerta e lui aveva accettato a malincuore. Mercoledì sera ha saputo che l’offerta non soddisfaceva la Roma e allora lui pensava di rimanere. Evidentemente poi i due club hanno trovato un accordo, ma lui ora vorrebbe rimanere. Metterlo fuori rosa mi fa pensare male. La Roma è una società seria e i rapporti umani devono essere importanti. È una società di calcio e non di business, ci devono essere anche altre cose, come l’aspetto umano, a funzionare. Zalewski viene dal vivaio e ama la Roma. Lo stesso Bove è andato in prestito ed è stato preso Le Fée. Tra Le Fée e Bove c’è una bella differenza a favore del ragazzo romano. A me dispiace perché sono tifoso della Roma, forse ci sono delle discussioni all’interno della società. Per essere messo fuori rosa devi aver fatto qualcosa. Se io ho un contratto fino al 30 giugno e voglio onorarlo e convincere la società a prolungare il contratto, posso farlo. Non penso rimarrà fuori rosa fino a gennaio”.
De Rossi può essere un mediatore? Con lui Zalewski potrebbe crescere…
“Andate a vedere le partite di Zalewski con la Polonia, è un giocatore vero. È giovanissimo, ricordiamoci che ci ha dato tante gioie, ha tirato un rigore decisivo in Europa League. Deve migliorare il cross di mancino in velocità e dovrebbe giocare 20 metri più avanti per dimostrare a pieno il suo valore. Con la Scozia ha giocato da solo e ha giocato benissimo con la Croazia. Quando c’è un momento di difficoltà i ragazzi giovani e che soprattutto vengono da Roma devono essere aiutati. Forse, come ha detto Totti, manca una figura che possa aiutare De Rossi in questo. Spero e mi auguro che la Roma e Zalewski tornino sullo stesso binario. Lui lo farebbe già ora, ama questa squadra. La decisione è della proprietà. Non la capisco. Metterlo fuori rosa per me è inspiegabile”.
Il suo telefono è rimasto spento come quello di Totti?
“Non ho mai parlato con nessuno. Conosco la società e la CEO ma nessuno mi ha mai fatto offerte o proposte. Da ex giocatore mi piacerebbe lavorare ancora con la Roma. Non mi nascondo, però sono sereno a casa. Vado a vedere tutte le partite. Mi dispiace enormemente per questo periodo, non vorrei che Zalewski andasse via e poi ci ritrovassimo col rimpianto di averlo lasciato andare. Speriamo che si possa risolvere tutto”.