I Friedkin non decidono: avanti con Juric
I Friedkin scelgono di non scegliere. Almeno per il momento. E così si va avanti con Ivan Juric, almeno fino a domenica prossima.
Salvo clamorosi e inaspettati colpi di scena (i texani sono a Parigi e per adesso non hanno diretto il loro jet personale verso Roma), la presidenza americana non procederà con il ribaltone in panchina. Il motivo? Al momento non sembra essere stato ancora individuato il nome del sostituto di Juric.
La squadra inoltre dovrà giocare dopodomani in Europa sul campo dell’Union Saint-Gilloise e quindi domenica in casa contro il Bologna. Partite ravvicinate che però potrebbero non bastare a salvare la panchina di Juric, allenatore delegittimato da risultati non all’altezza e prestazioni deludenti, ma anche dalle voci che vedono i Friedkin impegnati nell’affannosa ricerca di un nuovo allenatore.
Perdono quota le candidature di Allegri (Galeone, suo grande amico, lo ha allontanato con forza dalla Roma) e Ranieri, che al momento non ha ricevuto chiamate dal club giallorosso. Restano in corsa Franck Lampard, suggerito ai Friedkin dalla Retexo di Charles Gould, e Roberto Mancini, che ha dato disponibilità a subentrare in corsa. L’ex ct azzurro però non accetterebbe mai un contratto da traghettatore fino a giugno, e chiede un impegno almeno biennale. I Friedkin non sembrano convinti, e per questo la pista estera resta la più probabile.
In attesa di capire quale sarà la prossima mossa dei texani, la Roma deve affrontare due partite importanti per rimettere la barra a dritta prima della sosta. Ghisolfi ha parlato alla squadra comunicando che il tecnico croato sarebbe rimasto al comando, ma tutto dipenderà dai risultati di questi due match. Dopo il calendario sarà decisamente più duro, e la crisi rischia di acuirsi in modo più profondo. In quelle due settimane di pausa la proprietà potrebbe ufficializzare il nome del tecnico a cui affidare una squadra sempre più allo sbando.