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Interviste - 7 giorni ago

Nela: “Ranieri la soluzione migliore. Ora la squadra non ha più scuse”

Pilastro della Roma Campione d’Italia 1982-83, Sebino Nela è stato intervistato dall’edizione odierna de Il Tempo (M. Cirulli) in merito al ritorno di Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa. Ecco le sue parole al quotidiano:

Quali possono essere i benefici legati al ritorno di Ranieri in una situazione particolare come quella attuale della Roma?
«Credo che sia la soluzione migliore. Penso che un traghettatore della portata di Ranieri potesse essere molto utile in un momento particolare di classifica, dell’andamento della squadra e anche per i romanisti. Poi a maggio se ne riparlerà, se la proprietà deciderà di prendere un altro tecnico, ma questa mi sembrava la soluzione più logica».

Si aspetta un possibile ingresso a fine stagione di Ranieri nella dirigenza? Lui stesso aveva lamentato l’assenza di una figura di riferimento in società
«Se dovesse rimanere anche Ghisolfi, un direttore tecnico della caratura di Ranieri potrebbe essere utilissimo. Come ricordavi, anche lui ha detto che servirebbero altre figure, sono d’accordissimo su questo. Questo “alleggerirebbe”, se vogliamo dire così, il lavoro del presidente. Una volta strutturata la società, si può occupare dei suoi affari tranquillamente».

Che idea si è fatto della rosa della Roma?
«Dobbiamo chiederci per cosa è valida. Per arrivare primi, sesti, decimi? Dobbiamo dare una valutazione precisa della qualità dei giocatori. Questa squadra può ripetere quello che ha fatto negli ultimi anni come posizione in classifica, ovvero partecipare a una competizione europea. Non so se Champions, Europa o Conference, ma siamo in linea con le passate stagioni. Secondo me questa è una buona squadra».

Quindi c’è ancora tempo per recuperare posizioni?
«Certamente, bisogna mettersi al lavoro, chiacchierare meno possibile e pensare esclusivamente al campo. Ranieri può fare molto bene, perché è un allenatore esperto e bravo nella comunicazione, cosa diventata fondamentale a Roma».

Come possono i giocatori trasformare i fischi dei tifosi in applausi?
«So che grande responsabilità hanno i calciatori. Le scuse vengono meno quando lavori per un allenatore che fa quel mestiere da 20 anni. Non si può dare sempre colpa agli allenatori. E chi nello spogliatoio, che io non conosco, ha più responsabilità, si deve mettere a disposizione di tutti, perché è un lavoro collettivo. Adesso l’allenatore arriva, piace o non piace, bisogna fare quello ce dice lui, senza tante storie, altrimenti non si va da nessuna parte».

Un giudizio sulla gestione dei Friedkin negli ultimi mesi?
«Un proprietario può stare lontano dalla città, dal club. L’importante è che ci siano persone che sappiano gestire bene una squadra di calcio. Mi metto nei panni degli allenatori: devono fare conferenze stampa pre e post partita, sia di campionato, sia di coppa. In tutto questo devi sperare sempre che le cose vadano bene perché ogni domenica abbiamo a che fare anche con errori arbitrali. Io credo che un dirigente di spessore, riconoscibile anche da parte del pubblico sia necessario, perché l’allenatore non può andare sempre davanti alla telecamera a spiegare. Speriamo che insieme a Ranieri la società possa inserire anche nuove figure dirigenziali».

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