Canta il Gallo: è finalmente un calciatore giallorosso
Che aspettasse soltanto di essere celebrato si era capito da tempo. Il matrimonio fra la Roma e Andrea Belotti “s’aveva da fare”. Senza se e senza ma. Troppo forte,scrive Fabrizio Pastore, la volontà reciproca per far saltare qualcosa che era scritto fin dalle prime battute di questa sessione di mercato. Ma che ha dovuto attendere le ultime (anche se nel caso del Gallo la sua condizione di svincolato lo avrebbe affrancato dalle scadenze temporali delle trattative) per diventare ufficiale. E alla fine il tanto sospirato “sì” è stato pronunciato ufficialmente ieri. Quando l’attaccante aveva già raggiunto la Capitale da qualche ora (svolgendo le prime visite mediche), per un singolare incrocio del calendario proprio mentre i giallorossi erano impegnati nella città in cui Belotti ha trascorso i sette anni finora più intensi della carriera.
Fascia da capitano, leadership indiscussa, Nazionale conquistata, cifra tonda tonda raggiunta in campionato (cento gol): con la maglia granata ha raggiunto la consacrazione, prima di decidere che era tempo di spiccare il definitivo salto di qualità. Dopo l’ultima stagione e mezza scandita da qualche acciacco fisico di troppo e anche per questo in chiaroscuro rispetto alle precedenti abitudini, tempo anche di scommettere su se stesso. Come certifica il contratto firmato con la Roma, con scadenza per il momento fissata al 30 giugno prossimo. Un solo anno, sia pure con opzione per altre due stagioni, che scatterà al raggiungimento del 60 per cento delle gare di campionato, senza vincoli di minutaggio: ovvero alla 21ª presenza, dopo le 3 giornate già disputate. Una sorta di tutela reciproca, sulle condizioni fisiche dell’attaccante per il club; e sulla conquista di spazio, in una squadra in cui Abraham è titolare indiscusso del ruolo, per il giocatore. L’accordo fra Belotti e Tiago Pinto era stato raggiunto con largo anticipo, ma esclusivamente in forma verbale, in attesa che nella rosa a disposizione di Mourinho si liberasse una casella in attacco, più per ragioni finanziarie che tecniche. Tant’è che l’uscita di Felix e non di Shomurodov (almeno per il momento) e conseguentemente di un ingaggio meno oneroso dell’altro possibile, ha portato il club a limare qualcosa in termini economici. Fra venerdì e sabato la trattativa è stata chiusa dopo un’estenuante attesa, vissuta intensamente dal Gallo come dalla moglie: la coppia ha seguito gli sviluppi a distanza (mentre lui rifiutava qualsiasi possibile alternativa all’estero e in Italia, anche geograficamente molto vicina con le lusinghe di un compagno d’attacco in Nazionale) in un’estate trascorsa fra Sicilia, Salento e Brescia. Luoghi d’origine dei due e località scelte per le vacanze, che però non hanno impedito all’azzurro di allenarsi da solo per farsi trovare subito pronto. Tanto che nel suo primo giorno a Trigoria è già sceso in campo coi compagni, anche se ovviamente avrà bisogno di tempo per mettersi al passo. Fra loro Andrea ha ritrovato Paulo Dybala, con il quale ha scambiato un affettuoso abbraccio immortalato sui social del club. All’ombra della Mole hanno giocato su sponde opposte, ma sono esplosi insieme a Palermo e ora si ritrovano dalla stessa parte.
Quella giusta anche per il Gallo – che ha scelto la maglia numero 11 – a giudicare dalle sue prime parole da romanista: “Le ambizioni e la crescita della Roma sono sotto gli occhi di tutti e hanno esercitato in me un fascino incredibile: a questo punto della mia carriera voglio continuare a migliorarmi, giorno dopo giorno, e sono felice di poterlo fare con questa nuova maglia. Adesso non vedo l’ora di sentire l’inno allo stadio, davanti ai nostri tifosi”. La conferma della volontà reciproca l’ha fornita lo stesso Pinto: “Andrea è uno degli attaccanti più prolifici della Serie A, alziamo ulteriormente il livello del reparto avanzato. La sua determinazione nello scegliere la Roma ha colpito tutti noi e siamo davvero felici di poter iniziare questa nuova avventura”. Adesso lo sono tutti.