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Interviste - 07/09/2022

Mourinho: “Alla Roma era fondamentale costruire una mentalità che mancava da anni”

José Mourinho ha rilasciato un’intervista ai canali ufficiali della UEFA nel preview di Europa e Conference League. Queste le parole del tecnico che domani affronta il Ludogorets nel primo turno del girone C:

Come si sente dopo la vittoria di tre trofei Uefa?
“Come mi sento? Sono l’unico che ce l’ha fatta, nessun altro giocatore o allenatore ci è riuscito (mostra il tatuaggio con le tre coppe UEFA sulla sua spalla destra, ndr). Mi fa davvero ridere, ci stiamo scherzando su, ma se ci pensi un attimo è qualcosa di cui essere orgogliosi. Tuttavia, di strada da fare ce n’è ancora tanta e proverò a ottenere qualcosa in più”.

Sull’arrivo alla Roma.
“Sebbene si debba studiare sempre prima di arrivare in un club, dico che conoscerai quei giocatori e quel club quando inizi a lavorare con loro. La cosa fondamentale era costruire una mentalità che alla Roma non era presente da tanti anni. È stata costruita parallelamente a un altro elemento per me cruciale: l’empatia. L’empatia per me va oltre il gruppo, si estende anche a come è percepito il club dal resto della società, questo club vale molto più della squadra, ha un peso enorme, subisce pressione dalla comunità e dai tifosi. Era una stagione importante, non solo per la squadra, ma anche per il club e a essere onesto anche per me”.

Sulla finale di Conference League.
“In finale una squadra dovrebbe sentirsi più a suo agio possibile. Non ho mai creduto al fattore sorpresa. Per me questa è una squadra alla Mourinho, una squadra in cui i giocatori si sentono a proprio agio, come una zattera che finisce dispersa e va salvata. I giocatori interpretano il ruolo degli artisti. Noi non siamo gli artisti e in partite come questa gli artisti devono fare la differenza e ne ho avuti alcuni che lo hanno fatto. I tifosi sono arrivati in tantissimi, hanno preso d’assedio la città e questo ha aiutato la Roma a festeggiare la vittoria di un titolo dopo tanti anni”.

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