Cristante: “Dobbiamo fare le cose con calma, continuando a crescere nel percorso”.
Bryan Cristante ha rilasciato una lunga intervista a SportWeek. Il centrocampista giallorosso ha parlato dei suoi obiettivi, della Roma e di José Mourinho. Queste le sue parole:
È vero che che si chiama così perché i suoi sono sempre stati appassiona ti di BryanFerry?
“Sì. Ho sentito qualche volta i RoxyMusic da ragazzino.Me li faceva ascoltare mio padre, ma nel tempo non ho mai ripreso questa sua passione”.
Al Milan, da ragazzo, ha giocato con campioni del calibro di Ibrahimovic. L’ha aiutata?
“Certo. Ho avuto la fortuna di esordire in una squadra dove c’erano tanti fuoriclasse, e tutti più o meno dai trent’anni in su. Ho imparato molto da loro”.
Ibra è un giocatore che metteva pressione?
“Sì, era così e immagino che ora sia lo stesso. Spronava sempre a dare il massimo”.
Poi Benfica, Palermo, Pescara. Si è mai sentito sottovalutato?
“No, ho fatto il percorso che fanno tutti i ragazzi più giovani. L’esperienza all’estero la rifarei”.
Qual è il suo sogno?
“Vincere la Champions”.
Da ragazzo aveva un giocatore di riferimento?
“Frank Lampard, era quello che seguivo di più”.
Qual è stata la vostra reazione quando avete scoperto che Mourinho sarebbe diventato il vostro allenatore?
“Credo fossimo tutti in pullman. Nessuno pensava potesse essere vero, anche perché non era trapelato nulla. Poi siamo stati felici, ovvio”.
Quando lei arrivò alla Roma dall’Atalanta, era il centrocampista più prolifico della Serie A. Rimpiange i tempi in cui giocava più avanzato?
“Mi piaceva, ma dipende dalle esigenze. Quando sono arrivato forse era più facile, per una questione di ambientamento, giocare davanti e segnare di più. Se fai gol, va tutto meglio. Ma sto bene anche nel mio ruolo, attuale, non ho nostalgia”.
Scudetto è esagerato?
“L’obiettivo è tornare in Champions. Siamo una squadra forte. Abbiamo un allenatore che sa vincere e il nostro obiettivo deve essere quello. Dobbiamo fare le cose con calma, continuando a crescere nel percorso”.
La tristezza per il Mondiale mancato resta?
“Rimane una delusione grandissima, ma arrivare alle finali di Nations League è bello. Serve per ricreare un ciclo”.
Chi vince il Mondiale?
“L’Argentina è molto forte, la vedo bene. Poi c’è Dybala. Èf orte, lo sapevamo già. Siamo stati contentissimi del suo arrivo, fa la differenza e ci darà una grossa mano. D’altronde, abbiamo costruito un’ottima squadra, abbiamo vinto un trofeo, siamo migliorati tanto quindi non è stata una sorpresa che potesse scegliere noi”.