Conto alla rovescia
Come parlare di Sarri e della Lazio senza nominarli. José Mourinho, scrive Alessandro Austini su Il Tempo, ha iniziato a preparare il derby dopo il fischio finale di Verona, punzecchiando a distanza i rivali con un chiaro riferimento alla squalifica di Milinkovic che, interpretando le sue parole, sarebbe arrivata a causa di un errore di calcolo del tecnico biancoceleste. “Quando un allenatore – ha detto Mou – pensa a una partita e non a quella successiva di solito non finisce bene”.
D’altronde è stato Sarri a scagliare la prima freccia (“ho visto un giocatore spingere l’arbitro senza essere squalificato” ha dichiarato, con chiaro riferimento allo scontro tra Karsdorp e Irrati dopo Roma-Napoli) e il portoghese ha affilato la sua arma comunicativa per ribattere il colpo.
Ma ha pure avvisato la squadra che prima di pensare alla stracittadina bisogna battere il Ludogorets in Europa League. E non bluffava, perché la crescita dei giallorossi dopo la conquista della Conference passa anche attraverso un bel percorso nella seconda competizione continentale più importante.
A parte la squalifica certa di Mancini e quella in sospeso di Zaniolo (stamattina si conoscerà l’esito del ricorso), l’allenatore giallorosso manderà in campo la migliore Roma possibile. Con qualche accorgimento legato alle condizioni fisiche dei giocatori. Celik potrebbe dividersi la partita di domani con Karsdorp, il rilanciato El Shaarawy è pronto a giocare a sinistra, Kumbulla e Vina sono in ballottaggio per sostituire Mancini, Cristante e Matic si divideranno i minuti mentre Belotti – se Zaniolo sarà out – dovrebbe tornare titolare al fianco di Abraham.
Ma occhio a Volpato, perché Mourinho è solito sfruttare i momenti positivi dei suoi calciatori e considera il 18enne italo-australiano a tutti gli effetti uno pronto per dare una mano ai “grandi”.
La partita di Verona ha restituito alla Roma il quarto posto e i gol degli attaccanti, con il primo sigillo stagionale di Zaniolo, ma ancora una volta Abraham si è reso protagonista in negativo. Senza Dybala la squadra avrebbe bisogno che l’inglese la trascinasse, come ha fatto per lunghi periodi nella scorsa stagione: ad esempio nel derby di ritorno, iniziato con una sua doppietta.