Montella: “Mou bravissimo a ricreare la magia”
Vincenzo Montella ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport parlando del suo rapporto con la Roma e con Roma, ripercorrendo anche l’emozione dello scudetto in giallorosso e la gestione dell’attuale dirigenza. Queste le sue parole:
Il rimpianto da allenatore è stato quello di non essere tornato ad allenare la Roma quando era a un passo?
“Ero molto più orgoglioso di adesso, alla fine ho capito con gli anni che anche quando ti dicono che sei stato scelto, fai solo parte di un casting”.
Roma è rimasta la sua casa, i bambini crescono qui.
“Si sentono romani, sono nati e cresciuti a Roma, non c’è altra possibilità. Anche la femminuccia è tifosissima giallorossa”.
La Roma la segue da lontano. Non è una stagione facile.
“Ha avuto infortuni di giocatori importanti, Dybala, lo stesso Spinazzola, è normale che fatichi. L’argentino sposta gli equilibri, quando non ce l’hai è un problema. Mio nipote va sempre allo stadio e mi manda i video dall’Olimpico. Mi sembra che si sia ricreata una magia tra pubblico e squadra e questo è un merito grandissimo dell’allenatore. La proprietà americana mi piace molto. Parlano poco, programmano, cercano di fare il meglio. Non proclami, ma fatti”.
Lo scudetto del 2001 resta tra i ricordi più belli da giocatore.
“Sicuramente, come i quattro gol al derby, anche se quei momenti non li ho vissuti come li avrei vissuti adesso. Anche gli anni alla Sampdoria li ricordo volentieri, essere arrivato a giocare in serie A e restarci. In azzurro peccato per quella finale persa con la Francia all’Europeo del 2000. Anche quello è un momento da raccontare ai figli”.
C’è un giovane nella sua squadra che consiglierebbe alla Roma?
“Yunus Akgun è un attaccante interessante, anche se ora sta vivendo un periodo poco felice”.
Da molto manca all’Olimpico.
“Ho portato i miei figli allo stadio quando c’era ancora Fonseca. È sempre un’emozione fortissima. La Roma ti rimane dentro, ho trascorso dieci anni lì, è inevitabile”.