Berardi: “Stiamo facendo il massimo per fare lo stadio in breve tempo”
Pietro Berardi, CEO della Roma, ha parlato durante la presentazione del libro “Le nuove guerre del calcio” di Marco Bellinazzo. Queste le sue parole: “Come business principale noi abbiamo il diritto e il dovere di dare il miglior prodotto possibile e di cercare di fidelizzare il tifoso, a cominciare dai giovani. Sitiamo assistendo a delle evoluzioni, i giovani vedono il calcio in maniera molto diversa da come lo vediamo noi, metaverso e social media. Dobbiamo rendere il prodotto più fruibile possibile a tutte le generazioni. Dobbiamo ricordarci che non è solo business, non è solo soldi, è passione. Allo stesso tempo come Sistema Paese dobbiamo muoverci. Oggi siamo indietro rispetto alla Turchia, come ha detto il Presidente Gravina, e questo, con tutto il rispetto per il popolo turco, non mi fa piacere. Sopporto a malapena di essere indietro al calcio inglese, potete immaginare la sofferenza che mi dà questo. Come società ci siamo, come Lega ci siamo e siamo pronti alle sfide del calcio di oggi”.
Berardi ha anche parlato dello stadio: “Per il momento posso solo fare i complimenti all’amministrazione Gualtieri perché ci crede molto a questo progetto dello stadio. Stiamo lavorando in sintonia e stiamo cercando di lavorare con grande velocità e di rispettare tutti gli step. Costruire uno stadio oggi in Italia senza avere una data di un grande evento da raggiungere, come può essere l’Europeo del 2032 è una cosa veramente complicata. Le caratteristiche di questo progetto per convincere la città e l’amministrazione si racchiudono in alcune parole: la prima è la riqualificazione urbana. Abbiamo cercato un’area che possa essere riqualificata, un’area in cui i trasporti sono già esistenti. Seconda cosa: la sostenibilità del progetto, quindi come viene costruito, l’acustica. Terzo: deve essere uno stadio moderno. Abbiamo girato tutti gli stadi del Mondo, ovunque gli stadi sono bellissimi. Gli stadi di avere una struttura adeguata a una Capitale è l’idea che sta spingendo l’amministrazione di Roberto Gualtieri a cercare di fare il massimo nel più breve tempo possibile. Certo, non è una passeggiata farlo”.
E sul sistema calcio ha detto: “Si creano sistemi viziosi in cui piccole squadre investono sempre meno. Si punta a creare un prodotto che puoi vendere subito, poi c’è trading di giocatori. Il modello americano è sul sistema del salary cap, poi c’è una ridistribuzione di risorse. Ci sono le franchise story che vincono spesso ma c’è incertezza che genera interesse. Si deve arrivare lì, è inevitabile, altrimenti il sistema viene atrofizzato. Bisogna essere più coraggiosi. Bellissima iniziativa portare la Conference a Tirana, che non ha mai avuto grandi eventi, è stato bellissimo. Ma bisogna fare di più, bisogna finanziare i settori giovanili. Le riforme nel calcio sono indispensabili”.