Champions vuol dire Mou
La conferma è arrivata domenica sera al fischio finale. C’è chi nella vita è meteoropatico e a seconda del tempo cambia umore, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. A Mourinho questo effetto lo fa la vittoria. Se poi questa si somma ad una striscia positiva dalla ripresa del campionato (3 vittorie e un pareggio a Milano) che ha permesso di agganciare la zona Champions, si rischia – come accaduto nel post La Spezia – di ritrovarselo a dispensare battute e a fare addirittura da paciere sulla vicenda di Zaniolo, nervo scoperto del gm Pinto. C’è poco da fare: se vuoi vederlo felice, devi farlo competere. José è un animale da palcoscenico e come tale ha bisogno di teatri adatti a lui. Per questo motivo, quanto accaduto alla Juventus con la penalizzazione di 15 punti, rappresenta la grande occasione che non va sprecata. Perché arrivare nelle prime quattro e magari giocarsi la finale di coppa Italia dove il percorso, almeno nei prossimi due turni non sembra impossibile, vorrebbe dire dare seguito al progetto. Soprattutto a livello economico. L’accordo con la Uefa, stipulato la scorsa estate, va infatti rispettato. E la situazione finanziaria, a fronte del 219 registrato dalla gestione di Pinto, non permette voli pindarici. Con una plusvalenza importante entro giugno e i 50 milioni della Champions, i discorsi sarebbero diversi.