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Interviste - 31/08/2023

Totti: “Lukaku grande colpo,ma per vincere non basta”

Francesco Totti ha parlato a Radio Serie A della sua Roma, della possibilità di tornare a lavorare nel club giallorosso, dell’arrivo di Lukaku, della 10 a Dybala e tanto altro. Queste le sue parole:

Sei partito da Roma e hai vissuto tante storie bellissime, raccontaci il tuo sogno.
Il sogno è stato realizzato ed era quello di diventare un calciatore forte, di potersi divertire. Appena sentivo il rumore della palla gli andavo dietro come un pazzo. È uno sport passionale, in quella palla c’è tutto. In campo devi dimostrare chi sei.

Ora sei diversamente bambino, sogni ancora o non c’è più spazio per i sogni?
Non c’è un’età per sognare però arrivi a un punto in cui vedi che se l’asticella non si alza devi cambiare aria.

Cosa racconti della Serie A ad Abu Dhabi e che impressione ti ha fatto questo inizio di campionato?
Tante squadre hanno avuto un inizio inaspettato, mi dispiace che la Roma sia partita così e questo mi logora. Siamo soltanto all’inizio però, c’è tempo. Siamo abituati a certe situazioni, il campionato è lungo e l’obiettivo è tornare in Champions.

L’arrivo di Lukaku può ribaltare le “certe situazioni” che hai citato?
Questa è la bellezza di noi romanisti, quando c’è una cosa grande diventa gigantesca. La passione che hanno i romanisti non si trova in nessun’altra parte del mondo. Lukaku è un giocatore enorme che fa la differenza e speriamo possa trovare sintonia con Dybala.

Lukaku-Dybala coppia più forte in Serie A?
Una delle più forti. Speriamo si trovino insieme il prima possibile.

Che obiettivo vedi per la Roma?
Il mister e la squadra già sanno come comportarsi, con gli acquisti fatti penso che daranno qualcosa in più.

Qualcuno può sognare un giorno di vestire la tua 10?
Io non sono il proprietario, l’ho indossata con amore e con tutto me stesso. Il prossimo numero 10 deve saper portare rispetto alla Roma, alla società e ai tifosi. Deve essere un giocatore che starà qui per 20 anni, dare ad un giocatore la maglia numero 10 per un anno o due non è significativo, tantomeno per il calciatore.

L’ambiente romano può essere facilissimo ma anche molto difficile da gestire…
Paulo da professionista esemplare e persona intelligente qual è ha scelto un altro numero perché le responsabilità sono tante.

Perché non pensi che la Roma non possa vincere lo scudetto?
Perché sono realista. La Roma non è attrezzata per vincere lo scudetto e ci sono squadre più forti. Vedo bene la Juve, per me è la favorita anche perché non ha coppe.

Ti ha mai impressionato quanto Mourinho sia entrato in sintonia con l’ambiente?
In questo è il numero 1, come gestore e come comunicatore. Dove è andato ha vinto, è l’arma in più per la Roma.

È sempre in sospeso il caffè con i Friedkin?
Per ora si, a settembre vediamo, magari ci sarà occasione allo stadio, vedremo cosa accadrà.

Come hai vissuto l’addio di Matic?
L’ho vissuto velocemente, non pensavo potesse succedere questa cosa all’improvviso. Con Paulo facevano tutti siparietti, avevano un grande legame. All’improvviso ha lasciato e non so il motivo per il quale se ne sia andato.

Ogni tanto pensi alle opportunità mancate o non rimpiangi nulla?
È stato bellissimo giocare per 25 anni con la stessa maglia, ora purtroppo le bandiere non ci sono più perché il calcio è cambiato.

Nemmeno Pellegrini lo è?
Spero possa rimanere più a lungo ma nel calcio mai dire mai.

Difficile vivere da Francesco Totti a Roma?
Questo è il bello di Roma. Capitano della Roma e ho cercato di contraccambiare l’amore dei romanisti, devi avere un carattere forte per reggere tante pressioni.

Ti ha fatto piacere che un tifoso interista come Ligabue ti abbia citato nella sua nuova canzone?
Moltissimo, appena lo rivedrò lo ringrazierò pubblicamente.

Purtroppo ci ha lasciato Carletto Mazzone.
Ero dall’altra parte del mondo e non sono riuscito a salutarlo, mi è dispiaciuto tantissimo. È stato un padre per me, una bellissima persona. Era diverso da tutti gli altri allenatori, avevamo un rapporto bellissimo, le sue facce, i suoi modi, resteranno unici.

Che impressione ti fa vedere Cristian a Frosinone?
Come tutti i bambini è giusto che abbia un sogno. Alla Roma purtroppo non lo aveva, e il Frosinone gli ha dato la possibilità di esprimersi. Io gli ho detto vai e divertiti, se va va se non va farai altre cose.

Si soffre di più a vincere un mondiale o a vedere il proprio figlio che gioca?
Certe volte vorrei scendere in campo io per aiutarlo, ormai è grande e sa cosa fare.

Lontano da Roma il nome Totti pesa meno?
Peserà ovunque, tanto le persone parleranno sempre. Gli hater ci saranno sempre e per me non contano, sono persone inesistenti che magari saranno anche genitori.

Vuoi fare un in bocca al lupo alla nuova Nazionale di Spalletti?
Certo. Adesso che l’ha presa in carica il mister vedremo delle belle partite, mando un grande in bocca al lupo a lui e a tutti i giocatori. Tiferò per loro.

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