Risveglio brusco e contestazione. Altra protesta sabato all’Olimpico
Un risveglio brusco, movimentato, per molti triste. E in serata la contestazione fuori Trigoria. La notizia dell’esonero di Mourinho ha sconquassato il mondo Roma, generando un’ondata di protesta nei social e nelle radio che proseguirà sabato all’Olimpico, scrive F. Balzani su Leggo. Se alcune partite (soprattutto il derby) avevano diviso la piazza sulle scelte del tecnico, la decisione di licenziare Mourinho nel pieno svolgersi della stagione ha compattato di nuovo la tifoseria. Non è bastata la mossa del cuore De Rossi a placare gli animi. Per la maggior parte della gente si è trattato di una mancanza di rispetto con pochi precedenti. Per altri Mourinho rappresentava il minore dei problemi di una rosa scarna e comunque in corsa ancora per due obiettivi. “Quindi da domenica Spinazzola e Celik azzeccheranno un cross?”, scrive Roberto. Valentina scrive su X: “Non mi riprenderò mai, è una coltellata che non meritavamo”. Lorenzo non condivide la tempistica: “Cambiare allenatore durante la stagione è sempre un grave errore”. Il nome di De Rossi unisce i cuori, ma non tutte le menti. “Così rischiamo di bruciare pure Daniele“, il messaggio più inflazionato. Insomma un plebiscito, tranne rare eccezioni. Anche fuori da Trigoria l’animo dei tifosi è caldo. Alcuni hanno fermato l’auto guidata da Paredes e con Dybala a bordo: “Ora non avete più la scusa Mourinho?“, gli chiede un tifoso. “Lo sappiamo”, risponde triste Paredes. In serata un gruppo composto da circa 60 persone (osservate dalle Forze dell’ordine) ha rivolto cori contro i Friedkin. Tanti gli insulti rivolti ai giocatori, soprattutto Smalling e Spinazzola. Anche tra gli ex romanisti del mondo del calcio c’è sgomento. «I Friedkin hanno mancato di rispetto, ma con gli americani spesso è così», il duro commento di Capello. «Sono basita, proprio ora che arrivava un calendario facile. Mourinho ci ha resi orgogliosi», quello di Rosella Sensi. Solo Boniek parla di «scelta impopolare, ma intelligente»