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News - 31/08/2021

Il bilancio del mercato: il colpo, l’acquisto mancato e gli esuberi piazzati

Si è concluso il calciomercato estivo, il primo al 100% della nuova proprietà e del nuovo GM della Roma. Un mercato in cui il club aveva due obiettivi: il primo era, ovviamente, quello di rinforzare una rosa arrivata con gli stessi punti del Sassuolo nella scorsa stagione, l’altro, quello di liberarsi dei molti giocatori dagli ingaggi pesanti, frutto di scelte errate del management precedente.

IL COLPO – Partiamo subito da quello che è stato il colpo di mercato: l’ingaggio di José Mourinho. Non è un calciatore, ma i Friedkin hanno iniziato subito col botto. Non si è aspettato neanche la fine della scorsa stagione. L’intento è stato chiaro, quello di ripartire con delle fondamenta estremamente solide nella costruzione di un ciclo (si spera) vincente. Lo Special One non ha bisogno di ulteriori presentazioni, per lui sta già parlando il campo con 4 vittorie in altrettante gare ufficiali e una nuova impostazione tattica/mentale visibile a chiunque veda una partita della Roma. 

82 MILIONI + BONUS –  Il mercato in entrata, dove i soldi a girare sono pochi, in un periodo storico particolare per il calcio, può essere ritenuto positivo. Dove le altre società hanno provato a creare una Super League per spirito di sopravvivenza, dove il Barcellona è costretto a lasciar andare via Messi per difficoltà economiche, Tiago Pinto, grazie ovviamente alla proprietà, ha potuto spendere, comprando 4 giocatori (Rui Patricio, Vina, Shomurodov e Abraham). Tre titolari e mezzo che hanno iniziato alla grande la loro avventura in giallorosso. 

IL CAMBIO DI STRATEGIA – Il calciomercato, per stessa ammissione del tecnico romanista, non è stato lineare. Il DS ha dovuto rivedere i piani iniziali con cui si era pensato di rinforzare la squadra. L’infortunio di Spinazzola, la cessione di Lukaku al Chelsea, hanno aperte le così dette sliding-doors. Il risultato di questi eventi improvvisi hanno portato agli acquisti di Vina e di Abraham. Sul primo, Tiago Pinto ha sottolineato come sia stato acquistato anche per giocare insieme all’esterno azzuro e non solo in sostituzione di. L’inglese invece, non era previsto. In principio Dzeko doveva essere il numero nove della Roma anche per questa stagione. Una situazione che giustifica l’acquisto di Shomurodov, attaccante rapido più mobile rispetto al bosniaco. 

LA RICHIESTA NON SODDISFATTA – Non tutto è andato bene, almeno, non tutte le richieste sono state esaudite. Se Mourinho ha fatto complimenti per come la società si sia dimostrata camaleontica nel vivare su nuove rotte di mercato, dall’altra parte, da uomo di campo, si rende conto che la squadra sia incompleta. Il discorso che Mourinho fa sulla questione tempo è un qualcosa che da un lato serve come salvagente in caso di momenti complicati durante la stagione, dall’altro non accetta perché il suo primo pensiero è quello di vincere. Per vincere (la Conference League è lì a portata di mano) secondo lo Special One serve una rosa migliore, una rosa più esperta. Il tallone d’Achille, abbiamo dato una risposta alla domanda che ci eravamo posti sul tur-no-ver (invece che turnover), sta proprio nei ricambi. Manca un terzino destro in grado di far rifiatare Karsdorp, mancano due validi ricambi a centrocampo. Per fare un nome, non si è presi lo Xhaka di turno. 

NE SON RESTATI SOLTANTO 3 – Non è riuscito a liberarsi di tutti gli esuberi il DS della Roma. Sono rimasti nella Capitale Nzonzi, Fazio e Santon, mentre sono stati piazzati Dzeko, Pedro, Pastore (risoluzione contrattuale), Olsen, Florenzi e Coric. A questi vanno aggiunte le cessioni di Kluivert, Ünder e Pau Lopez, oltre a molti calciatori della Primavera. 

CONCLUSIONI – Alla fine dei conti la Tiago Pinto è riuscito a liberarsi di 9 ingaggi pesanti. Una cosa fondamentale per usa società il cui indebitamento a luglio è pari a 339,1 milioni di euro, con i Friedkin costretti a versare altri 60 milioni nelle casse del club ad agosto. Una situazione finanziaria che fa apprezzare maggiormente gli sforzi di una proprietà capace di investire più di 90 milioni per calciatori in entrata. Mancherà qualcosa in termini di esperienza in rosa, ma a questo dovrà sopperire Mourinho

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