Tiago Pinto convince anche i più scettici.
Il pomeriggio seguente alla fine del mercato, Tiago Pinto ha scelto di mettere la firma (e la faccia) su tutte le operazioni del club, parlando in conferenza stampa e rispondendo alla domande dei cronisti. Il tutto con una personalità e un pizzico di orgoglio che i romanisti stanno imparando a conoscere, qualità che lo contraddistinguono e che hanno convinto anche gli scettici che, al suo arrivo a Roma, non erano esaltati dal suo curriculum.
Con lui, riporta l’edizione odierna de Il Messaggero, in sala stampa alcuni dirigenti tra cui De Sanctis e Lombardo che lo hanno aiutato nel gestire “più di 40 trattative in due mesi”. I numeri sono certamente rilevanti: 29 calciatori allontanati da Trigoria (ceduti, fine contratto e buonuscite) che equivalgono a un risparmio sul monte ingaggi superiore ai 50 milioni lordi e quattro acquisti che in prospettiva possono impreziosire la rosa. Non tutto, però, è filato liscio a partire dal mancato arrivo del centrocampista richiesto da Mourinho, fino ai tre esuberi (Nzonzi, Fazio e Santon) che hanno rifiutato tutte le offerte: “Non avrebbero perso un euro accettandole. Ci sono ancora 10 finestre di mercato aperte e in tre o quattro possiamo trovare delle soluzioni”. Il centrocampista è uno dei suoi rimpianti e lo ammette parlando di Xhaka:”Non è stato un problema di budget, il mercato è dinamico e abbiamo dovuto capire i momenti. C’è stata la voglia di fare qualcosa per accelerare il processo di ricostruzione della Roma. Avevamo un interesse per Xhaka, lui voleva venire, ma l’Arsenal non lo ha ceduto. Il centrocampo della Roma ha Cristante campione d’Europa, Veretout che ad ora ha segnato più gol in Europa, Villar titolare nella Spagna Under 21, Diawara e Darboe”.