Home Da Trigoria Conferenze Stampa Mkhitaryan:”La gente ti ricorda per i trofei vinti, non per quanto hai giocato bene”.
Conferenze Stampa - 10/09/2020

Mkhitaryan:”La gente ti ricorda per i trofei vinti, non per quanto hai giocato bene”.

Presso la sala Champions di Trigoria, si è tenuta la conferenza stampa di Mkhitaryan, ultimo acquisto del calciomercato estivo della Roma. Queste le sue parole: 

Prende la parola Petrachi: “Buongiorno a tutti. Siamo qui per presentare Micky, così come si fa chiamare. Siamo contenti e orgogli di aver portato un altro giocatore di spessore internazionale. Sono convinto che la sua esperienza, la sua tecnica e la sua intelligenza possa portare una livello migliorativo all’interno della Roma calcio. Noi saremo nella condizione di potergli garantire ciò che lui ha bisogno: sostegno, motivazione e la voglia di giocare a calcio. Quell’affetto e quel calcore che ogni calciatore sente di dover avere. La Roma, nella sua tifoseria, farà sentire il calore al calciatore”.

Prende la parola Mkhitaryan: “Sono felice di essere qui. Prima di arrivare qui ho passato un momento non facile. Adesso parte una nuova avventura. Sono consapevole degli obiettivi che si è prefissato il club. Oggi ho incontrato per la prima volta i compagni, il mister. Ci sono tutte le condizioni per avere un futuro roseo nel club” 

In che ruolo ti trovi meglio, trequartista centrale o di sinistra? 
“Posso giocare in tutte le posizioni dell’attacco: a destra, a sinistra, dietro la punta centrale. Quando gioco sulla fascia, la mia caratteristica è quella di accentrarmi. Per me conta essere di aiuto alla squadra”. 

Hai già incontrato alcuni compagni in nazionale?
“Abbiamo parlato dopo il match contro l’Italia, con Florenzi sulla città. Anche con Dzeko ho parlato sulla partita, sui gol fatto. Alla fine dopo le gare con le nazionali eravamo focalizzati sulla prossima partita della Roma”. 

Media gol più bassa negli ultimi anni. Cosa ti manca per fare il salto di qualità a livello realizzativo?
“Quando gioco con l’Armenia gioco dietro alla punta. Posso giocare facendo quello che voglio,posso venire incontro al pallone, ma alla fine dell’azione devo essere in area per finalizzare. Al Manchester United invece dovevo costruire l’azione da dietro, in un ruolo in cui dovevo fare da raccordo tra i reparti. Il mio obiettivo è quello di segnare più gol e assist possibili, che è la cosa che mi regala più soddisfazioni”.

Cosa ne pensi dello stile di gioco di Fonseca?
“Ho seguito le gare dello Shakhtar in Champions League e in campionato. Non ho analizzato nel dettaglio le prestazioni. Mi ha impressionato molto il gioco offensivo di come giocavano al calcio, anche in Champions. Spero che il mister possa fare lo stesso qui a Roma che possa far piacere ai tifosi”. 

Hai ricevuto messaggi da parte dei tifosi della Roma? Perché sei venuto in Serie A?
“Ho ricevuto molto messaggi dei tifosi della Roma dopo le gare contro Italia e Bosnia. Erano contenti delle mie prestazioni come lo ero io. Farò del mio meglio e non mi arrenderò mai per questo club. Non sento la pressione, gioco al calcio da quando sono piccolo, perché quando giochi in grandi club sai che puoi essere enfatizzato o criticato. La Serie A è stata una grande occasione che mi ha presentato il mio agente l’ultimo giorno di mercato. Non ho parlato neanche di denaro, sono qui per godermi il calcio e divertirmi”. 

Lasciando la Premier League, ha lasciato il campionato più importante nel mondo? Ha intenzione di ritornarci?
“Prima di tutto ho lasciato l’Inghilterra. Ora sono qui a Roma e voglio concentrarmi sulla Serie A. Non sento di aver fatto un passo indietro perché ho scelto un grande club, un grande campionato che gode di grande reputazione. Avevo avvertito fosse il momento di cambiare aria. Per un calciatore è importante provare piacere nel giocare a calcio, non importa dove. All’Arsenal non provavo più piacere a giocare”. 

VAR?
“Ci sono situazioni in cui è utile, altre in cui non lo perché rende tutto molto noioso. A volte capita di segnare un gol e poi viene annullato, poi si segna esulti e poi viene annullato. Con l’Italia con la VAR non sarebbe stato rosso. Ci sono situazioni in cui mi sento inglese con la VAR e altre in cui mi sento italiano”. 

Come mai l’Arsenal ti ha lasciato andare?
“È una domanda difficile questa. Non faccio parte della dirigenza dell’Arsenal. Era un mio desiderio visto che avevo fatto panchina nelle ultime tre partite. Avevo deciso di cambiare, ho scelto la Roma perché sapevo che avrei avuto più possibilità di giocare qui. Non sarà stata una scelta facile quella dell’Arsenal di lasciarmi andare a giocare in prestito, ma ora sono qui grazie al direttore generale della Roma”. 

Pensi che avrai problemi in Turchia? 
“Non ci sarà alcun problema in Turchia. Non è la stessa cosa tra Armenia e Azerbaijan. Quando ci sono stato, non ho mai avuto problemi”

Ti servirà un periodo di adattamento al campionato italiano?
“Quando sono arrivato dalla Germania all’Inghilterra ero più giovane. Adesso non avrò problemi, i compagni mi aiuteranno ad adattarmi alla Serie A, la città. Per il momento starò qui una stagione, quindi il tempo corre…”

Sei a disposizione di giocare titolare già contro il Sassuolo?
“Ho parlato con Fonseca di molte cose ma non sono sicuro di giocare domenica contro il Sassuolo. Domani per me sarà il primo allenamento e magari potrò partire dalla panchina. Farò di tutto per lavorare duro, per vincere e togliermi soddisfazioni in questo anno”. 

La Roma può vincere l’Europa League? 
“Dobbiamo lavorare partita dopo partita. Tutti i giocatori di questa rosa sono ambiziosi e alla fine la gente ti ricorda per quello che ha vinto, non per quanto hai giocato bene. Nella mia carriera ho sempre voluto vincere titoli. Le mie ambizioni e quelle della Roma coincidono”. 

Cosa ti hanno lasciato Klopp, Mourinho. Cosa potrai apprendere da Fonseca?
“Ogni allenatore è differente, ha una differente concezione calcistica: uno molto offensivo, uno difensivo, uno che si basa sul contropiede. Ho imparato molto da loro, ma ho 30 anni e non smetti mai di imparare. Imparerò presto l’italiano. Fonseca mi dirà molte cose che imparerò e che saranno una sorta di scoperta”. 

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