Troppe partite e molti silenzi.
Tempo fa, scrive Il Messaggero, Toni Kroos ha sintetizzato il problema delle troppe partite dicendo: “Noi giocatori siamo burattini nelle mani dei dirigenti del calcio. Se ci fosse una reale unione tra noi, non verremmo costretti a giocare cose come la Nations League, o la Supercoppa in Arabia“, oppure a giocare una stagione da 13 mesi e 85 partite come è successo a Bruno Fernandes, o a giocare due partite in 41 ore come dovrebbe accadere a Lautaro Martinez in questo weekend. È è un calcio assurdo che ingrassa i conti in banca e danneggia la salute dei calciatori: già dimenticato il caso Eriksen, che invece avrebbe dovuto essere preso come un allarme simbolico. Il problema non sono solo gli infortuni, ma anche lo stress psicofisico di giocare 60 partite in una stagione.