Mou e l’anno zero: lo Special One alle prese con le fondamenta del suo progetto
Questo di Josè Mourinho è l’anno zero alla guida della Roma. Quello dove lo Special One ha intenzione di gettare le fondamenta di un percorso triennale che dovrebbe concludersi, almeno nelle speranze di tutti, con la conquista di un trofeo.
“Ma io voglio accelerare questo processo“, ha ripetuto più volte Mou ai giornalisti. Difficile che ci riesca già quest’anno. Il portoghese è bravo, ma non fa ancora miracoli: con una rosa così ristretta è difficile pensare a una Roma già competitiva per vincere qualcosa.
Dati alla mano, scrive oggi il Corriere della Sera, il tecnico finora ha utilizzato 22 giocatori in campionato. Eppure il mister giallorosso è ben nutrito: 31 giocatori, compresi i due portieri di riserva e i Primavera ormai aggregati stabilmente.
Gli stakanovisti in campionato sono Rui Patricio e Mancini (720 minuti su 720), Karsdorp (695) e Abraham (683, ma non era ancora tesserato per la prima giornata), mentre Villar e Kumbulla non hanno giocato nemmeno un minuto, Reynolds solo 2, Diawara 8 e Borja Mayoral 23.
Domenica contro la Juventus altri segnali chiarissimi: su cinque cambi a disposizione, Mou ne ha effettuati solo due. Il primo, tra l’altro, obbligato dall’infortunio di Zaniolo (al posto suo El Shaarawy e non Carles Perez, sostituto naturale del 22 giallorosso).
Nonostante il calendario fittissimo, lo Special One si è affidato a un gruppo ristretto, usando il turnover solo in Conference League e riducendo chiaramente il valore di mercato dei calciatori non utilizzati. È un messaggio, nemmeno troppo cifrato, alla società?
C’è un particolare che Mou ricorda spesso ma a volte sfugge agli altri: lo Special One ha un contratto triennale. Il primo anno prevede la costruzione di un gruppo di 13-15 giocatori fedelissimi che deve essere la base di tutto il progetto.