Un punto d’orgoglio, la Roma riparte.
Il Napoli non imita il Bodo/Glimt. Niente tiro al bersaglio all’Olimpico e soprattutto nessun gol a Rui Patricio che ne ha incassati giovedì 6 in Norvegia, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. Mai successo agli attaccanti di Spalletti, fin qui, di restare a digiuno. E stop, quindi, alla striscia delle 8 vittorie di fila dei partenopei. Che restano al comando della serie A, adesso però con il Milan. A fermarli è la Roma appena umiliata in Conference League. Mourinho ha avuto ragione: con i soliti interpreti, e non con le inadeguate riserve, la sua squadra sa essere comunque competitiva. E, al terzo tentativo in questa stagione dopo le cadute contro la Lazio e la Juventus, è riuscito quindi a saltare l’ostacolo dello scontro diretto, difendendo l’imbattibilità casalinga in serie A (43 partite) e il 4° posto in classifica. Lo 0-0 (il primo a Roma dal 1980) è giusto proprio come punteggio. Sono mancate le occasioni. Ma le migliori le hanno avute proprio i giallorossi, con Abraham e Mancini. I nervi si sono divorati il match: espulsi entrambi gli allenatori, Josè (doppio giallo per proteste) al minuto 36′ della ripresa, Luciano (rosso diretto per l’applauso all’arbitro Massa) a fine a gara. È il primo pareggio stagionale per le due squadre. Non festeggia nessuno. Diventa, però, utile sia chi per sta in testa, sia per chi insegue in zona Champions.