Un giorno per riflettere, poi si torna al lavoro
Un giorno di riposo. Un giorno per recuperare energie psico-fisiche e mettersi alle spalle le scorie non soltanto dell’ennesima gara densa di recriminazioni, ma dell’intero ultimo mese. Un giorno per prendersi una pausa dalle polemiche e analizzare tutto quello che comunque a Venezia non è andato secondo le aspettative, al netto del determinante fattore-Aureliano. José Mourinho ha concesso alla sua squadra questo lunedì di pausa (la ripresa degli allenamenti al “Bernardini” è fissata per domani alle 10.30), che anticipa quella ben più lunga dal campionato. Due settimane di sosta per le nazionali, l’ultima nel 2021, prima del prossimo impegno in programma domenica 21 novembre in casa del Genoa, che ha appena affidato la panchina a Schevchenko. Un’altra partita che si prospetta non facile per le condizioni di classifica dei prossimi avversari. E soprattutto perché sarà preparata a ranghi ridottissimi. Nel gruppo a disposizione di Mou mancheranno ben quattordici giocatori, convocati dalle rispettive selezioni. Ai quattro azzurri chiamati dal ct Mancini (il difensore suo omonimo, Cristante, Pellegrini e Zaniolo), si aggiungono Abraham con la nazionale inglese, Mkhitaryan con l’Armenia, Kumbulla con l’Albania, Rui Patricio col Portogallo, Shomurodov con l’Uzbekistan, Diawara con la Guinea, Darboe con il Gambia, Zalewski con la Polonia, Bove con l’Italia Under 20 e la novità assoluta Felix col Ghana. Tutti sono attesi a Roma il giorno successivo all’ultimo impegno, ma deciderà il tecnico quando farli tornare al lavoro, a seconda dei minutaggi e delle condizioni fisiche. Per ora andranno vagliate quelle degli infortunati Viña e Calafiori, rimasti a Trigoria. E di Karsdorp, non al meglio – come ammesso dallo stesso JM – ma da tempo.