Veretout scarico e ‘retrocesso’ da Mourinho
Jordan Veretout è sparito. Almeno in campo, almeno per José Mourinho. I tempi delle scommesse con Fonseca per i 10 gol in campionato sembrano lontani anni luce, così come l’inizio scoppiettante in questa stagione che aveva fatto registrare quattro gol in sei partite di campionato. Dopo la rete del 26 settembre nel derby il vuoto, anche se almeno sono arrivati cinque assist. Ma l’involuzione è stata chiara, netta, così come netta è l’inversione di tendenza sul futuro. Guardando le sole presenze il problema non sussisterebbe: una sola partita saltata in campionato (per squalifica), tre in tutto l’anno. E praticamente sempre in campo da titolare, ad eccezione delle ultime quattro che hanno confermato l’uscita dai radar di Mourinho. A preoccupare è stata più che altro la qualità di queste apparizioni, in cui il francese è sembrato scarico,poco integrato nel (non) gioco della Roma. Veretout ha avuto un minutaggio alto, ha trovato la convocazione in nazionale, ma lo Special One ha fatto capire più volte che per lui è un’alternativa e non un titolare.
“Avere un Veretout in panchina piace tanto a un allenatore, anche se magari non piace a lui”, aveva detto Mou dopo il Cagliari, gara d’esordio di Sergio Oliveira. Proprio l’arrivo del portoghese combacia con le prime gare in panchina del francese. L’ex Porto lo ha definitivamente scalzato, soprattutto per la mentalità vincente. Un elemento che evidentemente l’allenatore della Roma non riconosce a Veretout. “Nessuno mantiene sempre lo stesso livello per tutta la stagione”, ha poi glissato l’allenatore. Ma inevitabilmente il centrocampista cresciuto nel Nantes, in scadenza 2024, pensa a un futuro lontano dalla Roma. Le richieste in sede di prolungamento sono importanti, circa 4 milioni (ora ne percepisce 3), altrimenti il divorzio è ipotesi molto concreta. Uno scenario che però troverebbe d’accordo anche la società, nell’ottica della rifondazione. Ma Veretout rischia di deprezzarsi ulteriormente, soprattutto con l’arrivo di Sergio Oliveira, che pure non sta facendo granché. Col Verona Jordan è entrato proprio al suo posto e ha effettivamente fatto meglio.
Questo non cancella il calo di rendimento importante di Veretout, che dipende da diversi fattori. In primis quello tattico. Jordan non è un mediano né un regista, ma una mezzala di corsa e inserimento. Un ruolo ricoperto in questa stagione a singhiozzo, e comunque non benissimo. Il classe ’93 sembra scarico anche fisicamente, quasi mai riesce ad accelerare, allungando il campo e spezzando le squadre in contropiede come faceva prima. Anche in avanti gli manca convinzione nell’attaccare la porta e al momento del tiro. Per sopperire alle difficoltà fisiche si può far ricorso alla personalità, un altro aspetto che però a Veretout è mancato parecchio. Anche per questo Mourinho lo ha fatto scivolare indietro nelle gerarchie, facendogli perdere pure il posto da rigorista. E a proposito, anche l’errore pesantissimo dal dischetto contro la Juventus non ha influito positivamente. L’addio a fine stagione sembra la naturale conclusione di questo rapporto, soprattutto con la permanenza di Mourinho che tornerà al suo modulo preferito, il 4-2-3-1. Che non prevede giocatori come Veretout. Ma per Pinto non sarà facile trovare qualcuno disposto a investire cifre importanti, sapendo che l’allenatore della Roma non punta su di lui come prima e vuole liberarsene.