Roma, è già rivoluzione estiva: ecco le mosse per accontentare Mourinho
Rivoluzione, termine spesso abusato soprattutto in tempi in cui è più difficile mantenere che cambiare. Nella Roma, in questi 12 anni e passa di gestione americana, è mutato di tutto: allenatori, direttori sportivi, rose, management, addirittura sedi. Il risultato è quello poco caro a Mourinho: zero titoli. Ora che è utopia anche il quarto posto, però, la rivoluzione diventa di nuovo necessaria. Bisogna già sbrigarsi in vista dell’estate e di un campionato che inizierà probabilmente prima di Ferragosto. Con Mou ancora sul ponte di comando è necessario un cambiamento radicale dell’attuale rosa. La conta dei possibili esclusi è lunga, e non riguarda più solo gli uomini in panchina come avvenuto (poco) a gennaio. Il lavoro è improbo tra questione rinnovi, riscatti più o meno probabili, acquisti e possibili minusvalenze.
Chi viene e chi va, un gioco che purtroppo nella capitale va spesso in onda già prima dell’inizio della primavera. Nella rosa attuale ci sono almeno 7 elementi per i quali il Gate di uscita è già aperto: Veretout, Carles Perez, Cristante, Diawara, Darboe, El Shaarawy e Shomurodov. Vi leggiamo il labiale: “Così pochi?”. No, perché in realtà offerte sono ben accette per tutti, tranne Abraham e Pellegrini. Rientra pure Zaniolo come ammesso dallo stesso Pinto e come confermano le voci di contatti tra il suo entourage e la Juventus. Molto dipenderà dai rinnovi. Ormai chiuso quello per Mancini (con qualche rimorso) ci sono in fila appunto Veretout, Zaniolo e Cristante. La Roma li ha congelati tutti, e ci mancherebbe visto il rendimento in campo della squadra. L’insoddisfazione dei calciatori però cresce, e il lavoro dei procuratori è quello di portare soldi. E quindi offerte. Di Cristante si parla in ottica Siviglia, per Veretout c’è stato un timido interesse del Milan, per Zaniolo appunto c’è la Juve in fila ma pure la volontà di non lasciarlo partire a cuor leggero. Valutazioni e storie diverse. A questi si aggiungono altri giocatori di certo non incedibili: Kardorp, Ibanez e Vina. Poi i nuovi arrivati: Maitland-Niles non sarà riscattato, Sergio Oliveira forse sì. E i ritornanti: da Florenzi a Kluivert passando per Olsen, Villar e Reynolds. Per loro si punta alla cessione definitiva già nel mese di giugno.
Facendo un rapido calcolo alla Roma servirebbe una campagna acquisti da una decina di calciatori. Se si vuole tornare a puntare a un’Europa più dignitosa. Il budget a disposizione di Pinto è ignoto ma visti i problemi legati al bilancio non potrà essere “all’altezza di Mourinho”. Un obiettivo è avere lo stesso della scorsa estate, e quindi vicino agli 80 milioni. Bisogna lavorare d’anticipo allora tra giocatori in scadenza e prestiti. Esperienza, carattere e personalità sono i tre ingredienti da non dimenticare. La lista delle priorità è nota: un terzino destro (a sinistra torna Spinazzola), un regista, una punta da affiancare ad Abraham. Poi tutto il resto. Un nome che di sicuro è preso in considerazione è quello di Dest, terzino statunitense del Barcellona che non ha stupito in Liga. Occhio poi ai nomi “italiani”, tra questi anche Molina dell’Udinese. In regia può tornare di moda Xhaka, ma a parametro zero è prendibile pure Grillitsch. Davanti occhio a Berardi che non dispiace a Mourinho così come Guedes del Valencia che ha come procuratore il solito Mendes. Da valutare il percorso giovani: Zalewski e Bove sono già pronti per la prima squadra. Possibili prestiti (in A) per Volpato, Missori e Tripi.