Come se fosse il derby
Secondo José Mourinho, parlare sempre di Zaniolo è esagerato, “un’ossessione“. Quando scatta la domanda su Nicolò, José si alza in piedi e mostra un bigliettino, con scritto “Zaniolo, seconda domanda“. Nicolò per lui è un problema nostro, non suo o della Roma, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Il fatto è che succede tutto a questo ragazzo, che torna dalla Nazionale riferendo a tecnico e medici di un problema al flessore e quindi non rendendosi disponibile per la trasferta di Genova contro la Sampdoria (oggi, calcio d’inizio alle 18). Tradotto: non si allena per tre giorni, quindi non gioca. Tutto semplice, “non c’è storia“, dice Mou, ma la situazione è al limite. Nick – che deve rinnovare il contratto e sente addosso sempre più forti le sirene juventine – non è dell’umore giusto, mentre la Roma ha trovato il suo equilibrio senza di lui. Altra traduzione: non avrebbe giocato comunque a Genova (almeno dall’inizio) e infatti Mou sceglie di lasciarlo a Roma, assecondando i suoi malanni e gli sbalzi di umore. Zaniolo è un patrimonio, se non gioca si svaluta. La situazione è abbastanza chiara: Zaniolo in questo momento non è indispensabile e lui ne soffre, contro la Sampdoria a Marassi rivedremo la formazione che ha demolito la Lazio. Ma rivedremo la stessa Roma, la stessa intensità, uguale concentrazione? Tutto questo al di là di Zaniolo, che nel derby non c’era. La speranza dello Special, come detto, è di rivedere oggi la stessa Roma che ha battuto la Lazio. Perché da qui alla fine serve il meglio per arrivare più avanti possibile. “Quinti o ottavi è drammaticamente differente”, specifica il tecnico giallorosso. La prova di Marassi è interessante anche per capire a che punto sia il grado di maturità della Roma, che in passato, dopo grandi prestazioni (vedi Bergamo), è caduta senza mai trovare continuità. E forse con questo si spiega la classifica non all’altezza della fama di Mourinho.