David Rossi: “Mou ha completamente trasformato la Roma”
Roberto Pruzzo a Radio Radio: “Una bella serata ti viene voglia di essere romanista. Avere Mourinho come allenatore fa la differenza. Lui è un condottiero, sul gol di Abraham ha costruito la vittoria senza sbavature. Tutti hanno retto bene, qualche fatica a metà campo. Tutto ciò che si pensava di positivo è avvenuto. La squadra ha dato sempre la sensazione di esserci. Abraham è veramente forte. I tre migliori: Abraham, Pellegrini e Smalling con una menzione per Zalewski.”
David Rossi a Roma Radio: “La Roma ieri non ha rischiato praticamente nulla. E’ stata una Roma emozionante, cioè che ti genera un’emozione. La squadra era in difficoltà dal punto di vista fisico, ha capito che ci sarebbe stato da soffrire per portarsi a casa la partita, e lo ha fatto. Ho visto da parte dei giocatori una disponibilità incredibile, Abraham chiede il cambio e viene sostituito dieci minuti dopo, e nel frattempo pianta due scatti incredibili, va a fare due recuperi…a un certo punto Mancini se lo abbraccia per ringraziarlo. Questo è il sintomo di una coesione, di un gruppo. Mourinho ha fatto un grandissimo lavoro con scelte difficili e momenti traumatici, con dichiarazioni che agli occhi di qualcuno sono sembrate sgraziate. Intanto però nel 2022 abbiamo una Roma completamente trasformata…”
Alessandro Austini a Tele Radio Stereo: “La passione di ieri non ce l’ha avuta nessuno in Europa. E’ ingiusto fare una finale in uno stadio da 20mila posti. Ad una tifoseria del genere non puoi dare così pochi biglietti. Penso sia giusto dare un luogo a tutti quelli che non riescono ad andare. Adesso la Roma ha messo nero su bianco il progetto per lo stadio. Il risultato più grande è che tutti sono per questa squadra. Il club si giocherà una finale e tra poco si inizierà a progettare il nuovo impianto. La Roma ha dei buoni giocatori che non sono dei campioni ma i ragazzi hanno tirato fuori qualcosa in più. Zalewski ha un’altra testa, è un grande calciatore anche se ha solo 20 anni”.
Max Palombella a PlayRoma: “La Roma ieri ha fatto la partita che ci si aspettava, solida, il Leicester non è stato mai pericoloso. Essere efficaci sulle palle inattive è un grande merito di Mourinho. Il prossimo stadio della Roma dovrà essere di almeno 60mila posti. Rui Patricio è una sicurezza, la Roma ha finalmente trovato un portiere. Mourinho sta portando avanti una rivoluzione, sta stravolgendo la mentalità dell’ambiente e dei giocatori.”
Francesco Balzani a Centro Suono Sport: “Volevo fare una menzione a Pellegrini che ieri ha fatto una partita enorme secondo me, anche se tutti hanno giocato bene. Quello che dice Mourinho alla fine della partita è giusto. Se una squadra inglese di Premier League ti fa 3 tiri in porta in 3 partite hai fatto davvero un capolavoro. Mourinho ora ha una base. La Roma ha ripreso a vendere magliette che sembra banale ma non è. Tutto ciò grazie al portoghese ed ai Friedkin”.
Stefano Agresti a Radio Radio: “Quello che è successo ieri sera resterà indimenticabile. La vera anima della Roma è questa società, che sta sorprendendo per tante cose, ha fatto investimenti importanti sul mercato e ha riavvicinato i tifosi. Non dimentichiamoci che la Roma è il club ha investito di più sul mercato, e i Friedkin hanno tracciato una linea chiara: il destino della Roma è di essere migliore del presente, che è un gran bel presente. Non è da tutti arrivare in finale di Coppa europea, non è una cosa abituale per il nostro calcio.”
Maurizio Catalani a Rete Sport: “Questa è una squadra che con Smalling e Mkhitaryan è una cosa, e senza è un’altra. Smalling è straordinario, è un muro insuperabile. Ora Tirana: il biglietto sarebbe un sogno, io già mi sono iscritto alla lotteria… Far giocare la finale di Conference in uno stadio così piccolo è stato un errore. Lo stadio che ho visto ieri devo andare indietro nel tempo per ricordarlo, l’ho visto giusto nei tempi d’oro di Sensi e Viola. Sappiamo tutti che quest’empatia che c’è sempre stata si è andata perdendo nell’epoca di Pallotta e del piccolo dittatore che stava sotto di lui… Oggi dobbiamo dire grazie a Mourinho, ma anche ai Friedkin: non dobbiamo mai dimenticare che una grande squadra deve avere una grande proprietà, se non hai una grande proprietà alle spalle puoi avere giocatori bravi, ma non ottieni niente…”
Ubaldi Righetti a Tele Radio Stereo: “Non si parla di qualità di gioco ma la Roma è una squadra sempre presente, in cui tutti accettano quello che è il momento della partita. Dal vivo però mi sono reso conto di quello che diceva Mourinho: la squadra è stanca, giocare il giovedì e poi la domenica è complicato.”
Nando Orsi a Radio Radio: “Ieri è stata una partita dove dovevi giocare sui 180 minuti. Una partita d’intelligenza, basta questo per essere arrivati in finale. Il Leicester ci ha provato solo alla fine ma non ha impensierito. Bene così, questa finale può essere l’ultima coppa o la prima ma è sempre una finale. Ora vediamo come andrà, una finale comunque aspettata questa in Conference per la Roma se si pensava al parco squadre.”
Ugo Trani a Centro Suono Sport: “Io penso che i Friedkin alzeranno l’asticella ed il segnale è stato Abraham. L’inglese è stata una genialata di Mourinho con i soldi messi dai Friedkin. Ho sentito gente che diceva che Abraham non era forte di testa, ma in realtà è fortissimo. Ogni pallone della Roma in area diventa il suo, come faceva Batistuta con Capello. Con un pubblico così devi alzare l’asticella. Grazie ai Friedkin la Roma ha ingaggiato un allenatore come Mourinho ed ha riportato lo stadio pieno. Sono convinto che la Roma crescerà”.
Massimiliano Magni a Rete Sport: “Ieri Mourinho come al solito ha sintetizzato il concetto in modo straordinario in preda alla commozione, ovvero la famiglia. Questa è davvero ridiventata una famiglia, che come tante ha avuto le sue lacerazioni causate da un amore frustrato, ma che sempre amore era e amore è. E ora la famiglia si è riunita. Quello che i Friedkin stanno facendo con i biglietti, con il progetto stadio, con il ritorno ai simboli del tifo romanista, forse possiamo stare tranquilli. Abbiamo trovato chi governa bene. Possiamo tornare a fare i tifosi della Roma, e non delle proprietà, delle radio, dei giornali, delle banche… Il risultato che si sta raggiungendo quest’anno è proprio questa unione che torna. Godiamocelo questo momento, la famiglia si è ritrovata…”
Federico Falvo a PlayRoma: “Alla stagione della Roma per ora do 7, sta assolutamente in linea con le aspettative. Avrei scelto uno stadio più capiente per una finale rispetto a quello di Tirana. Il Feyenoord è un’ottima squadra con tanti buoni giocatori, non sarà semplice. Uno come Zalewski nasce ogni 10 anni, è un talento purissimo. Vina vorrei vederlo anche l’anno prossimo prima di dare un giudizio definitivo.”
Mario Mattioli a Radio Radio: “Si fa la finale di Conference contro il Feyenoord. I miei tre migliori: sicuramente Abraham con Pellegrini e Zalewski. Il giovane ha fatto delle grandi cose, ha coraggio e crede nei suoi mezzi. Il 90% dei calciatori in alcune occasioni passano la palla mentre lui tenta sempre l’1vs1. Lui non è un centrocampista ma un’attaccante però è molto utile anche a livello difensivo.”
Mario Corsi a Centro Suono Sport: “Alla fine siamo arrivati alla finale, dopo 31 anni…E’ clamorosa sta cosa. Un ringraziamento incredibile a Friedkin, bisogna dirlo, lo abbiamo attaccato perché vogliamo i giocatori, ma se siamo in finale dobbiamo ringraziare il presidente prima di tutti, poi Mourinho e tutta la squadra, oltre a tutti quello che lavorano per la Roma. Intanto è arrivato il primo frutto del lavoro di Mou, questo è un grande miracolo dell’allenatore. Dentro ogni giocatore della Roma ieri c’era Mourinho, ma anche dentro ogni tifoso, è stata una cosa incredibile. Questa cosa cambierà la storia della Roma, Friedkin ha alzata l’asticella. Il passo più importante va ancora fatto, però intanto ci siamo e ci divertiamo…”
Valentina Catoni a Tele Radio Stereo: “È stata una stagione difficile, faticosa, a tratti pesante. A volte abbiamo visto una Roma debole e fragile, Mourinho ha fatto un lavoro complicato ma ad oggi ci porta ad essere in corsa per qualcosa. Non stiamo correndo per Champions o scudetto, ma il nostro percorso è comunque soddisfacente. A novembre eravamo in un buco cosmico, ora siamo in finale, ma non rompeteci le palle!”
Gianluca Piacentini a Rete Sport: “Non ti nascondo che dopo la partita ho avuto un calo di tensione, ma dico la verità, non ho avuto tanta paura di non farcela. Ho sofferto più in Roma-Salernitana. Nelle due partite la Roma ha strameritato la qualificazione, non ha mai rischiato nulla. Si è finalmente ricreato tra la Roma e la sua gente un clima incredibile, ieri allo stadio erano 650mila non 65mila, hanno fatto sentire l’affetto anche di chi non c’era. Mou ha portato un gruppo di giocatori normali ad andare un po’ oltre i loro limiti. Faccio davvero i complimenti alla proprietà, ai Friedkin, a tutti i dirigenti. La decisione di regalare 166 biglietti agli eroi che sono andati a Bodo a vedere quei sei gol da una squadra di semi-sconosciuti che ti sei portato dietro per tanto tempo è stato un gesto di una delicatezza e di un amore unico…”
Furio Focolari a Radio Radio: ““Sta nascendo una nuova Roma, le premesse ci sono: c’è un allenatore importante e una proprietà che ha dei progetti, come quello dello stadio a Pietralata. Tutte cose positive. Però non facciamoci influenzare dalla partita di ieri, che non è stata eccezionale. Se vuoi fare una grande Roma, devi avere il coraggio di sostituire molti dei titolari, altrimenti ricadiamo nei soliti errori. E’ stata una notte magica, ma per fare una grande squadra manca tanto. Ma con i Friedkin questo è possibile. Smalling e Abraham sono stati di un altro pianeta rispetto ai big del Leicester, ma Zalewski mi ha impressionato: è un giocatore maturo. Pellegrini? Ci siamo sempre battuti per lui quando veniva criticato dai tifosi stessi della Roma. Lui è un giocatore importante.”
Alessio Nardo a Tele Radio Stereo: “Un anno dopo, José Mourinho è l’uomo che riporta la Roma in finale di una coppa europea. Sarà anche la Conference League, ma in finale non ci sono arrivate Marsiglia, Tottenham e PSV, squadre di blasone. E questo è un dato di fatto incontestabile, è il primo mattone messo da Mourinho. Le sue lacrime non sono false, Mourinho non è un attore, fa un altro lavoro: uno che ha vinto di qua e di là si emoziona per una finale di Conference ottenuta con la Roma.”