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Roma In FM - 16/05/2022

Roberto Pruzzo: “C’è chi non vede l’ora che Mourinho fallisca”

Ugo Trani a Centro Suono Sport: “Per il mercato preferirei l’Italia, non italiani, ma il mercato italiano. Ad esempio perché abbiamo sputato su Darmian? Calabria, magari. Cerchiamo di prenderne uno. Maitland-Niles ha fatto un tiro da per terra l’altro giorno.

Augusto Ciardi a Tele Radio Stereo: “Rui Patricio, difesa a 4 con Maitland-Niles, Mancini, uno tra Ibanez e Kumbulla, e Spinazzola a sinistra. A centrocampo Bove, Sergio Oliveira e Veretout, davanti Zaniolo con El Shaarawy e Shomurodov. Questa è la formazione che metterei in campo venerdì contro il Torino. Io di solito sono uno che non ama il turn-over, e farei sempre strippare i giocatori titolari fino a quando ne hanno. Però mi rendo conto che non sono abituato a giocare una finale… Di Mancini prima mi fidavo tanto, ora non mi fido più. Di Ibanez non mi sono mai fidato: a tratti sembra Juan, il problema è che a tratti sembra Loria… I giocatori imprescindibili, come Smalling, venerdì li lascerei a Roma…”

David Rossi a Roma Radio: “Ho visto una squadra stanca, non di energia, di gamba, ma di testa. Il Feyenoord ha accumulato la stessa stanchezza? No. Il campionato del Feyenoord non è paragonabile a quello della Roma, loro giocano 4 partite serie l’anno, quello contro PSV e Ajax, il resto non sono squadre di livello. Qua in Serie A invece non sei sicuro di vincere nemmeno contro il Venezia già retrocesso…Il quinto posto è andato, il sesto è molto difficile. E’ molto probabile che la Roma arrivi settima in campionato, mettiamoci il cuore in pace…Si oscilla tra il settimo e l’ottavo posto. Mi dispiace che il giudizio della stagione della Roma graverà tutto sulla partita di Tirana, che significa essere poco lucidi. Devi vedere quello che hai fatto nel corso della stagione, il giudizio non può essere legato ai prossimi 180 minuti… Ma vincere mercoledì cancellerebbe tutto…”

Tony Damascelli a Radio Radio: “L’infatuazione è quando pensi che qualcosa sia prefetto. Il posto in classifica non è dignitoso per un grande club come la Roma. Ci si dimentica del lato tecnico e si abbraccia questo idolo portoghese, che è furbo, che è un arruffa popolo e capisce quali fili toccare. Anche al Manchester e al Tottenham fu così all’inizio. Avevano bisogno di trovare un’alternativa a Totti e l’hanno trovata in panchina e non in campo”.

Luca Fallica a Roma Radio: “A me la Roma sabato è sembrata una squadra che ha pensato solo alla partita col Venezia, sulla testa è stato fatto un gran lavoro. Solo il risultato è negativo, la squadra non ha pensato a possibili infortuni. Io penso che lo stesso succederà col Torino. Poi c’è il rischio di arrivare ottavi, e avremo tempo per capire tutto quello che c’è mancato. Arrivare però al 16 maggio con due partite che decidono tutto non me lo sarei mai aspettato. Purtroppo nelle ultime partite hai sprecato un sacco di punti, ma la testa c’è e le gambe secondo me pure. La Roma segna poco anche per la mancanza di Mkhitaryan, uno che fa la differenza in tante zone del campo…”

Claudio Moroni a Rete Sport: “Dybala? Ma come fai a dare uno stipendio da 8 milioni a un giocatore, quando gli altri ne prendono 2 o 3, poi tutti gli altri si ribellerebbero…Io a Dybala non ci penso proprio, la squadra per la Champions non si costruisce così, si costruisce nel giro di due o tre anni…La squadra non è che ce la fanno dopodomani. E infatti tra i nomi dei giocatori accostati alla Roma, non ce n’è uno da 40-50 milioni…Una cosa è la speranza, un’altra è l’illusione, perché l’illusione rischia di diventare delusione…”

Francesco Balzani a Centro Suono Sport: “Zaniolo ha avuto degli stop muscolari. Se il giocatore non è al 100% Mourinho decide di non schierarlo. I tifosi non volevano il settimo posto però lo Special One non li ha mai presi in giro e questa consapevolezza è stata apprezzata. Una partita come quella con il Venezia ogni anno capita alla Roma. Il mercato migliorerà la squadra ma non così tanto per lottare per lo scudetto. Sono stati spesi male i soldi nella passata sessione di mercato. Si possono fare affari in Italia ma il problemi è chi li farà. Non è previsto un ruolo in società per Voller. Tra lui e Totti prenderei Francesco. Tutti i club importanti hanno due dirigenti di un certo calibro”.

Roberto Pruzzo a Radio Radio: “Io non so se la Roma è favorita contro il Feyenoord. Se anche arriva ottava e perde la finale, la sinergia che si è creata tra la squadra, Mourinho e la tifoseria non smetterà di esserci. A Roma fanno festa per una finale di Conference perché è quello l’obiettivo. L’amore che c’è fa passare sotto traccia le prestazioni di tre o quattro giocatori che non vanno bene, si deve fare un salto di qualità. Mourinho lo sa e si sta attrezzando per questo”.

Massimiliano Magni a Rete Sport: “La Roma entra in campo e non ha la testa giusta per battere il Venezia, e non il Liverpool…prende quel gol lì con tutti che guardano la palla, una cosa surreale. Io spero che questo grande amore che l’Olimpico e la tifoseria in generale ha dimostrato in modo semi-gratuito non stia convincendo qualcuno di questi calciatori di essere un giocatore di pallone. Mi auguro che la società abbia ben chiaro che con qualcuno di questi giocatori non si va da nessuna parte. Speriamo che la stagione si chiuda nel migliore dei modi, ma la Roma ha fatto 3 punti nelle ultime 5 partite e si sta meritando il posto che occupa. E penso che po’ meglio di così si potesse fare…”

Max Palombella a PlayRoma: “Mourinho ha compattato l’ambiente, riesce a rappresentare i tifosi, è un suo grande merito. La vittoria in Conference League cambierebbe il giudizio sulla stagione. Con 3-4 acquisti, la Roma può colmare il gap con le squadre che sono entrate in Champions League. Non si può non vincere in casa con l’ultima in classifica già retrocessa, la squadra non costruisce mai occasioni da gol nitide, sono sempre casuali “.

Furio Focolari a Radio Radio: “L’atteggiamento dei tifosi della Roma? È solo Mourinho. Per più di un’ora non è riuscita a vincere in 11 contro 10. Dal punto di vista coreografico è meraviglioso. C’è un pubblico di cui bisogna prendere atto, una sorta di incantesimo”.

Gianluca Piacentini a Rete Sport: “Testa al Torino oppure all-in sulla finale di Tirana? Io non lo so sinceramente…forse farei all-in sulla Conference. A me rigiocare di nuovo la Conference League anche l’anno prossimo mi creerebbe un grande disturbo, un malessere totale, e a questo punto meglio non giocare le coppe. Senza la fatica della Conference, la Roma quest’anno si starebbe giocando l’accesso al quarto posto…”

Ilario Di Giovambattista a Radio Radio: “Roma favorita in finale, ma dovrebbe arrivarci con una qualificazione in mano, perché può succedere di tutto. Pubblico straordinario, ma dal punto di vista del campionato è forse uno dei peggiori della Roma. Il tifo della Roma è a prescindere dai risultati, ed è una cosa unica. Non dubito che Mourinho sarà accontentato sul mercato quest’anno”.

Alessio Nardo a Tele Radio Stereo: “La squadra ha dato tutto sabato, tutte le poche risorse che si hanno, visto anche il momento. Non vincere in casa contro una squadra già retrocessa, giocando un’ora con l’uomo in più, resta grave e una grande amarezza. È una storia che non cambia mai”.

Nando Orsi a Radio Radio: “E’ tutto il campionato che la Roma è sfortunata… sai perché la gente si commuove? Perché c’è la finale. Se non avessero la finale non farebbero così. È un nuovo modo di tifare forse. Alla fine il senso dello sport dovrebbe essere questo, seguire la propria fede.”

Maurizio Catalani a Rete Sport: “La gente è tornata allo stadio anche grazie a una proprietà che è molto diversa da quella che c’era prima. Roma-Venezia? Di partite così ne ho viste tante, il culo dei veneti è stato stratosferico. La Roma ha tirato 50 volte in porta, il portiere avversario è stato salvato da 4 pali, è stata una partita stregata. Il Venezia è una squadra che ci porta sfiga…Quelle che rimangono alla Roma sono due finali, ma non ha la squadra per farne una, specie senza Mkhitaryan. Io metterei comunque la migliore squadra contro il Torino, un altro anno di Conference sarebbe un problema serio…”

Alessandro Austini a Tele Radio Stereo: “Stasera ci possiamo risvegliare al settimo posto, e con il quinto posto compromesso. Come ci vai a Torino? Non credo a nulla di buono per l’ultima giornata, secondo me finisce ottava. Se la Roma dovesse vincere la Conference, a nessuno importerebbe del piazzamento in campionato, ma la Roma deve tornare lassù perché investe per farlo, ha l’allenatore giusto e ha anche la qualità. Abraham è stanco, ha bisogno di rifiatare, non segna dalla partita contro il Leicester, e con lui fino al gol di Shomurodov non ha segnato neanche la Roma. Comunque la Roma deve lavorare per fare venti punti in più, deve viaggiare sugli ottanta punti, soprattutto per il pubblico. Lo ha detto anche Mourinho che il pubblico è un fenomeno sociale”.

Mario Mattioli a Radio Radio: “A Roma un sesto posto sarebbe come una vittoria. Sta succedendo a Roma quello che succede a San Siro per il Milan. Ognuno ha il proprio livello, inutili fare sogni pindarici. A Roma fanno festa perché c’è una finale, e poi andranno in una coppa. Non si può andare oltre in questo momento. ”

Antonio Felici a Centro Suono Sport: “La squadra è distante a livello di rosa rispetto ad una che può vincere lo scudetto e la situazione finanziaria non è tra le migliori. Un allenatore normale non pronuncerebbe mai la parola scudetto. Mourinho può farlo ed è per questo che la gente lo adora. Pinto non ha una conoscenza profonda del calcio italiano, il problema è il livello dei calciatori che verranno presi. Ci sono perplessità nei confronti del dirigente giallorosso. Meglio Totti di Voller in dirigenza, come coppia sarebbe eccellente”.

Stefano Agresti a Radio Radio: “Non possiamo negare che a Roma ci sia qualcosa di straordinario da parte del pubblico. Quest’anno sta succedendo. Credo in parte sia per Mourinho e l’altra parte la società che ha creato un clima giusto con tante piccole attenzioni. Sono sesti e rischiano di arrivare ottavi, nelle grandi piazze difficile vedere gli applausi dopo il 6-7 posto e un pareggio con una squadra retrocessa”.

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