Tevez: “Mi ritiro, ho dato tutto ciò che potevo”
A un anno dal suo addio al Boca Juniors, Carlitos Tevez ne annuncia un altro, quello al calcio giocato. Ha infatti deciso di ritirarsi, nonostante a 38 anni abbia ricevuto ancora offerte “sia dagli Usa che qui in Argentina”. “Ma ho giocato per tanto tempo al calcio – ha aggiunto parlando nel corso di un programma televisivo – e ora dico basta. Ho dato tutto ciò che avevo, mettendoci il cuore, e ciò mi lascia tranquillo”. Ma alla base della decisione di smettere c’è anche una perdita che l’ex di Manchester United, City e Juve non ha mai superato, quella di suo padre Segundo. “In famiglia mi hanno chiesto perché ho deciso di ritirarmi – ha detto Tevez – e ho risposto che ho perso il mio tifoso numero uno. Io avevo otto anni e lui veniva sempre a vedermi. Quindi mi sono detto che ora non gioco più per nessuno. Papà ha continuato a lavorare anche quando io ero già diventato Tevez. Un giorno mi disse: ‘devi capirmi’. Comunque ho preso anche un’altra decisione, quella di voler allenare: diventerò un tecnico”. La maggiore soddisfazione fuori dal campo, ha raccontato, è stata quella “delle case che sono riuscito a comprare per tirare fuori tutti i miei familiari da Forte Apache (zona malfamata di Buenos Aires ndr)”. “Ho sempre detto a me stesso – le parole dell’ex idolo dei tifosi del Boca – che la prossima generazione dei Tevez doveva essere migliore e ricevere una migliore educazione, e che non doveva avere paura di uscire. Ho visto i fratelli di mio padre drogarsi buttati a terra e lui mi ha detto ‘vuoi fare la stessa fine?’ e per questo non mi ha mai fatto saltare un allenamento. Quando sono andato in Brasile (al Corinthians ndr) e ho cominciato a guadagnare i primi soldi veri ho detto a mio padre che dovevamo cominciare a comprare case agli zii e ai nonni per farli uscire dal quartiere. In tutto ne ho acquistate 14 e ho visto che a loro è cambiata la vita”.’
(ANSA).